“Racconto su Instagram la mia vita con un sacchetto attaccato alla pancia”: la storia di Giorgia Cirulli
"A 30 anni ho scoperto di avere una malattia cronica – racconta Giorgia Cirulli a Fanpage.it -. A quell'età non è facile concepire che qualcosa sia per sempre, soprattutto se compromette pesantemente la qualità della tua vita".
La malattia cronica è la rettocolite ulcerosa, una patologia infiammatoria che colpisce la mucosa dell'intestino: "Ho trascorso anni di cure pesantissime e debilitanti – ricorda Giorgia -, ma senza alcun risultato. Fino a maggio del 2021, quando sono arrivata allo stremo".
"Pesavo 43 kg – continua – e non riuscivo ad assorbire più nulla di quello che mangiavo, c'erano giornate in cui ero costretta ad andare in bagno anche 50 volte".
Un intervento salva vita
"L'unica soluzione – dice la donna – era asportare completamente il colon, che però non è un organo trapiantabile".
In termini pratici le conseguenze sono molto pesanti: "Vivo con la stomia – spiega Giorgia -, cioè un pezzo del mio intestino tenue è contenuto in un dispositivo medico a sua volta inserito in un sacchetto attaccato h24 alla mia pancia senza che io abbia più alcuno stimolo enterico".
Un cambiamento traumatico per una donna nel pieno della giovinezza e con un marito e un bimbo piccolo: "Mi vergognavo, perché la stomia è ancora un tabù, viene considerata qualcosa di sporco, perché contiene qualcosa che sporco lo è sì", rivela la donna a Fanpage.it.
Imparare ad "arrendersi"
"Trascorsi due settimane in ospedale – ricorda Giorgia -, durante le quali imparai ad arrendermi, cioè a lasciarmi andare e a non voler essere sempre infallibile, a essere gentile con me stessa".
Consapevolezza che Giorgia si porta anche a casa. "Iniziai a rivalutare certe relazioni, anche quelle più vicine. Non è facile stare accanto a una persona con la stomia: servono empatia e sensibilità".
"Ero demoralizzata, ma sentivo il dovere di lottare per me stessa e per mio figlio, che allora non aveva nemmeno dieci anni. Mi sono detta ‘A quasi 40 anni la mia vita non può essere finita'".
Una nuova vita
Giorgia riprende la sua professione di personal trainer, che svolge online e a domicilio: "Stare tutto il giorno in palestra, nelle mie condizioni, non era fattibile, ma volevo essere indipendente e riacquistare la mia dignità anche attraverso il lavoro".
Più tardi il passo di mostrarsi in pubblico: "Ho deciso di usare Instagram per rompere il tabù della stomia, per aiutare le donne che si trovano nella mia stessa condizione e che spesso dopo l'intervento vengono abbandonate da amici e partner".
"Per tanto tempo – continua Giorgia – ho fatto di tutto per essere come gli altri, poi ho capito che il problema era proprio quello, dovevo accettare la mia diversità. Ora mi alleno, vado al mare in costume, a cena con le amiche e spero di poter essere uno stimolo per chi soffre".