Quasi mille euro per una stanza singola nello studentato del Villaggio Olimpico a Milano: “Così la città diventa esclusiva”
Una stanza singola potrà costare fino a 995 euro, una doppia anche 740 euro. Mentre il canone medio per i futuri residenti della nuovissima struttura che sorgerà nell'ex scalo ferroviario di Porta Romana, compreso di 150 posti letto convenzionati dai 570 euro ai 640 euro per studenti disabili, si aggirerà intorno agli 827 euro al mese per 1.698 alloggi. Sono le tariffe proposte nella convenzione firmata tra il Comune di Milano e Coima Sgr S.p.a per il Villaggio Olimpico degli atleti di Milano-Cortina 2026, che dopo l’evento sportivo verrà riconvertito in uno studentato già per l'anno scolastico 2026/2027.
Non ci stanno però gli esponenti dem del Municipio 5 (Ticinese, Chiesa Rossa, Porta Lodovica, San Gottardo, Zona Bocconi, Vigentino), che oggi chiedono di rivedere l'accordo: "I costi sono troppo alti, la convenzione con Palazzo Marino va rivisitata", protesta Mattia Cugini, assessore di municipio all'Urbanistica, Ambiente e Mobilità. "Sono necessari dei prezzi più bassi. Vista la situazione e le problematiche legate al costo della casa in città, si rafforza il rischio che lo Scalo romana diventi una cittadella fortificata, inaccessibile ai più, e non il centro di un progetto di rigenerazione urbana per restituire spazi alla città e rispondere alla domanda di chi la abita", le sue parole a Fanpage.it. "Questo è un disegno di città esclusivo, con cui non siamo d'accordo".
Sì, perché le cifre proposte dal patto siglato con Palazzo Marino sono di fatto in linea con il (carissimo) mercato immobiliare attuale. Ma non certo in linea con il potere di spesa di gran parte delle famiglie, che di rado possono permettersi di investire mille euro al mese solo nel contratto di locazione dei figli per tutto il periodo degli studi. "Le tariffe dello studentato dovrebbero comunque essere davvero sociali, da edilizia convenzionata: qui non c'è una regolamentazione dei prezzi da parte del pubblico", sempre l'assessore Cugini. "Questi prezzi, insomma, non riflettono un valore di accessibilità reale".
Una questione cruciale, specialmente negli ultimi tempi dove il tema del costo della casa e dell'offerta abitativa è più in voga che mai. "Sempre più il ceto medio non può permettersi il costo di una casa, l'abbiamo visto in questi anni. Tocca a noi, adesso, fare il possibile per interrompere il corso della definizione di una città premium".
In che modo? "La convenzione deve essere modificata a favore anche di giovani coppie, famiglie e soggetti che non riescono a sostenere i prezzi di mercato, anche solo aumentando posti letto a tariffe agevolate. Si dovrebbe inoltre rivedere la destinazione che è stata individuata per funzioni dei servizi al piano terra, che non apre realmente gli spazi all’uso pubblico".