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Quasi 30mila firme per salvare il Ticinello, il parco agricolo dentro la città di Milano

Quasi 30mila persone hanno firmato una petizione per chiedere di salvare il “Ticinello”, l’unico parco agricolo che si trova all’interno della città di Milano. I comitati in difesa del parco criticano gli interventi del comune svolti finora e chiedono di fermare le fasi due e tre del progetto. Le consegna delle firme era prevista per il 15 marzo ma è stata rimandata per impegno del delegato comunale.
A cura di Simone Gorla
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Quasi 30mila persone hanno firmato una petizione per chiedere di salvare il "Ticinello", l’unico parco agricolo che si trova all’interno della città di Milano. I comitati in difesa del parco criticano gli interventi del comune svolti finora e chiedono di fermare le fasi due e tre del progetto. Le consegna delle firme era prevista per il 15 marzo ma è stata rimandata per impegno del delegato comunale.

Nella petizione si chiede di salvaguardare la ricchezza del parco “messa a rischio dal progetto predisposto dal Comune di Milano, in deroga ai vincoli sul parco agricolo”, spiegano le associazioni ambientaliste e i comitati cittadini che hanno lanciato l'iniziativa (Comitato difesa ambiente zona 5 con la Rete dei comitati cittadini, Alberi e ambiente, Collettivo Zam, Comitato alberi per Milano, Legambiente Circolo Zanna Bianca, Comitato Bresso EcoAttiva, Resilient G.A.P.). Il progetto "prevede l'abbattimento di molte alberature sane e interventi che stravolgerebbero la natura agricola del parco e la sopravvivenza della sua ricca biodiversità". Con i suoi 88 ettari è il quarto per superficie dei parchi milanesi ed è la punta più vicina al centro urbano del Parco Agricolo Sud Milano. A promuovere la petizione sono stati comitati, collettivi cittadini e realtà ambientaliste

"La rasatura delle sponde lungo il cavo del Ticinello è uno degli interventi che abbiamo criticato. I fatti ci stanno dando ragione: nella zona dove sono stati eliminati arbusti e cespugli, così necessari alla vita della piccola fauna, le sponde stanno franando” dice Anna Stefanelli, del Comitato difesa ambiente di Zona 5. Ricordiamo che la prima fase dei lavori (Lotto 1) si sta concludendo, mentre devono ancora partire la seconda e la terza (Lotto 2 e Lotto 3) e che la cittadinanza ha chiesto di essere ascoltata prima che la discussione sul Lotto 2 arrivi in Consiglio comunale dove il progetto deve ancora essere approvato.

“Vediamo le macchine arrivare fin dentro al parco, i cani lasciati liberi di scorrazzare sui campi coltivati che da molti vengono utilizzati come se fossero prati. Comportamenti favoriti dalla presenza di strutture tipiche di ambienti urbani: panchine, illuminazione notturna, ampi spazi in terra stabilizzata (che ha l'aspetto e la consistenza del cemento), eccetera. Proprio quello che avremmo voluto evitare” è la denuncia di Marina De Lorenzo, del Comitato difesa ambiente di zona 5, che frequenta il parco quotidianamente.

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