Quanto costava mangiare un hamburger negli anni 80 a Milano
Un panino con l'hamburger e una coca-cola large. Un menù che adesso sembra normalissimo per i frequentatori dei fast food, ma che negli anni Ottanta, quando si affermarono i primi ristoranti del genere, era una novità. Quanto costava, a Milano, un hamburger in quegli anni? A rivelarcelo può essere uno scontrino ritrovato per caso, come quello che Fanpage.it vi mostra in questo articolo. Il locale è il Burghy della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, uno dei tanti della catena italiana nata sempre nel capoluogo lombardo nel 1981 col primo storico punto vendita in piazza San Babila, poi diventato un punto di ritrovo dei cosiddetti paninari. L'anno è il 1989, quello della caduta del muro di Berlino che consentirà ad altri fast-food, quelli delle multinazionali americane, di oltrepassare anche la "cortina di ferro" e invadere nuovi mercati.
Per un panino e una bibita si spendevano 3.700 lire
Siamo al 24 maggio del 1989 quando qualcuno decide di terminare la sua serata concedendosi un hamburger e una coca-cola large dal Burghy nel "salotto di Milano". Il costo? 1.700 lire per il panino e 2.000 lire per la bevanda, per un totale di 3.700 lire. Pochi? Tanti? Calcolando la rivalutazione del denaro al giorno d'oggi, il totale dello scontrino equivale a circa 4,20 euro attuali. Un prezzo sostanzialmente in linea con quello odierno, anche se non è dato sapere di quale hamburger si trattasse: se di uno "semplice" (che oggi in alcuni fast food si trova in vendita anche a un euro), o più elaborato, il cui costo è maggiore. Di certo non era un hamburger "gourmet", che ancora non esisteva: si tratta di una "moda" gastronomica che si è affermata solo in anni recenti a Milano e che si sta già affievolendo in favore di nuove "mode" alimentari.