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Quanto costa oggi una casa in Via Gluck a Milano, la strada celebrata a Sanremo 1966 da Celentano

Le case in via Cristoforo Gluck a Milano (quartiere Greco), resa celebre dalla canzone di Adriano Celentano presentata a Sanremo 1966, costano adesso circa 3mila euro al metro quadro (al di sotto della media cittadina di 5.421 €/m²). La strada oggi è profondamente cambiata, tra affitti brevi e negozi multietnici.
A cura di Francesca Del Boca
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"Là dove c'era l'erba ora c'è una città… E quella casa in mezzo al verde, ormai, dove sarà". È la celeberrima via Gluck milanese cantata da Adriano Celentano, la strada del quartiere Greco dove il cantante era nato e dove viveva con i genitori e i quattro fratelli. Presentata a Sanremo 1966, Il ragazzo della via Gluck è un viaggio nei luoghi dell'infanzia del Molleggiato, ormai preda dell'urbanizzazione del dopoguerra, che la famiglia Celentano lasciò per "andare in città" (ovvero in centro): il ricordo di un mondo che non esiste più, con bambini che giocano a piedi nudi in cortile, prati verdi e alberi.

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Quanto costano oggi le case in via Gluck a Milano

Ma quanto costano oggi le case in via Cristoforo Gluck, ben 60 anni dopo la pubblicazione del brano di Celentano? Per la vendita, le ultime quotazioni immobiliari fissano il prezzo medio degli alloggi a poco più di 3mila euro al metro quadro (da 2.600 €/m² a 3.413 €/m, comunque al di sotto della media cittadina di 5.421 €/m²): significa che, per un bilocale standard di medie dimensioni (circa 60 metri quadri) è necessario mettere a budget più o meno 180mila euro, mentre per l'affitto (fissato a 8,69 €/m², meno dei 22,52 €/m² normalmente richiesti nel capoluogo lombardo) lo stesso taglio può costare indicativamente sui 520 euro. Prezzi sicuramente differenti da quelli di un tempo, dal momento che la zona di via Gluck è ormai parte integrante della città.

Dagli anni Cinquanta ad oggi, com'è cambiata via Gluck a Milano

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Via Gluck, con il passare dei decenni, è cambiata profondamente. Prima per via dell'urbanizzazione di Milano, poi per un progressivo abbandono. "È diventata la via più brutta d'Europa", aveva detto lo stesso cantante, che ogni tanto torna tra quei palazzi di ringhiera ormai costeggiati da file di parcheggi. Il suo, al civico 14, è ancora color grigio e nocciola, per anni si è trovato in uno stato di semiabbandono. Non ci sono più le botteghe del falegname, del salumiere, della sarta o del barbiere. Resta solo qualche bar o negozio dalla gestione multietnica, tra b&b e affitti brevi di ogni genere che fioriscono sempre più vista la posizione strategica della via a due passi dalla Stazione Centrale.

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"La scintilla fu quando a quattro anni, mentre giocavo nel cortile al 14 di via Gluck, vidi un raggio di sole. Iniziai a rotolarmi felice tra la parte illuminata dal sole e l’ombra. Scalzo. Scarmigliato, con le guance rosse", raccontò anni fa proprio Adriano Celentano. "Mentre mi rotolavo, mi fermai e mi sdraiai a terra con le braccia e le gambe aperte guardando il sole che illuminava il cortile, che a me sembrava bellissimo. Avvertii, pur essendo così piccolo, quanto ero felice. Libero di correre sui prati. Di sporcarmi, senza temere nulla, protetto da tutta la famiglia e dai miei amici…". Poi il trasferimento in centro città. Il cantante tornerà a vivere in quel quartiere anni dopo, in via Zuretti 47, la parallela a via Gluck. "Non smisi mai di avvertire il pericolo che il mondo stava correndo con la cementificazione selvaggia. Evidentemente era innata in me la coscienza ambientalista, un grido di dolore contro chi stava minacciando la vita e il pianeta stesso".

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