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Quali criteri devono rispettare gli impianti di riscaldamento in Lombardia per poter essere accesi

Regione Lombardia ha previsto una serie di norme che i cittadini devono rispettare nell’installazione e manutenzione degli impianti di riscaldamento delle abitazioni. Tra queste ci sono la Targa dell’Impianto e l’obbligo di installare sistemi per la termoregolazione e la contabilizzazione del calore sugli impianti centralizzati.
A cura di Fabio Pellaco
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Una valvola termostatica, obbligatoria per gli impianti centralizzati
Una valvola termostatica, obbligatoria per gli impianti centralizzati

Il primo freddo è arrivato in Lombardia dopo una lunga coda dell'estate durata fino a ottobre inoltrato. È quindi tempo di accendere il riscaldamento all'interno delle case, ma occorre seguire scrupolosamente le norme stabilite a livello regionale.

Per contenere i consumi energetici nelle abitazioni, ridurre l'inquinamento atmosferico e garantire la sicurezza e il buon funzionamento degli impianti termici, Regione Lombardia ha introdotto la Targa dell'Impianto, che consente di identificare in modo certo tutti gli impianti termici funzionanti nelle nostre abitazioni. Inoltre, sono state fornite ulteriori precisazioni sull'obbligo di installare sistemi per la termoregolazione e la contabilizzazione del calore nel caso in cui lo stesso apparecchio riscaldi più unità abitative.

I sistemi per la termoregolazione e la contabilizzazione del calore

Gli impianti termici centralizzati che servono più unità immobiliari devono essere dotati di sistemi di termoregolazione autonoma e contabilizzazione del calore anche nel caso in cui siano alimentati da reti di teleriscaldamento.

La termoregolazione degli impianti può avvenire installando un termostato centralizzato che controlla il calore erogato in tutti gli ambienti collegati oppure con valvole termostatiche che regolano la temperatura su ogni corpo scaldante (per esempio il calorifero).

La contabilizzazione del calore avviene invece installando su ciascun corpo scaldante un ripartitore di calore, uno strumento che rileva la quantità di calore emessa nell'ambiente. Quest'ultimo sistema permette di conteggiare l'effettivo consumo per una successiva divisione delle spese tra tutti coloro che usufruiscono del riscaldamento generato dallo stesso impianto.

Un calorifero dotato di valvola termostatica e ripartitore
Un calorifero dotato di valvola termostatica e ripartitore

Cos'è la Targa dell'Impianto e quando è obbligatoria

La Targa dell'Impianto è un adesivo contenente applicato sull'impianto termico che riporta un codice univoco valido per tutta la vita del dispositivo. A partire dal 15 ottobre 2014 è obbligatorio dotare ogni impianto termico funzionante di questa targa. In caso di nuova installazione il codice viene applicata dall'installatore, mentre per gli impianti di riscaldamento esistenti l'operazione è a cura del manutentore che revisiona l'impianto.

Un esempio di Targa dell'Impianto
Un esempio di Targa dell'Impianto

Il codice associato identifica l'impianto per tutto il tempo in cui questo viene mantenuto in esercizio. Nei casi di ristrutturazione dell'impianto termico e di sostituzione del generatore, anche se viene cambiato il tipo di combustibile, la Targa dell'Impianto non deve essere sostituita. Occorre procedere alla targatura del nuovo generatore solo nei casi di trasformazione di un impianto termico centralizzato in più impianti autonomi o viceversa.

La Targa così attribuita identificherà il singolo impianto impianto nella banca dati del Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici (Curit).

Quali sono le multe previste se non si rispettano gli obblighi

Il mancato rispetto dell'obbligo di installazione dei sistemi di contabilizzazione e termoregolazione prevede una sanzione amministrativa da 500 a 3mila euro per ogni unità immobiliare dell'edificio servita dall'impianto. Viene sanzionato anche il mancato rispetto delle indicazioni sul corretto funzionamento e utilizzo dei sistemi.

Per gli installatori e i manutentori che non osservano l'obbligo di targare l'impianto termico è prevista una sanzione amministrativa da 50 a 300 euro.

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