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Quali contrasti c’erano tra Vittorio Boiocchi e Andrea Beretta e come venivano gestiti i proventi della Curva Nord

Andrea Beretta e Vittorio Boiocchi avrebbero avuto diversi contrasti a causa della gestione dei guadagni e dei proventi delle attività di guadagno della Curva Nord. Ecco come questi venivano gestiti.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella giornata di ieri, venerdì 11 aprile, è stata data notizia dell'arresto di sei persone per l'omicidio dell'ex capo ultrà dell'Inter Vittorio Boiocchi, ucciso a Milano nel 2022. Dalle indagini è emerso che il mandante è stato Andrea Beretta, già in carcere per l'omicidio di Antonio Bellocco, rampollo dell'omonima famiglia di ‘ndrangheta.

Gli investigatori hanno scoperto che il delitto sarebbe conseguenza di alcuni contrasti che sarebbero emersi proprio perché Boiocchi non si fidava più della gestione dei proventi delle attività di Curva Nord fatta da Beretta. Lo accusava infatti di alcuni ammanchi nelle casse. Ma come venivano gestiti i proventi all'interno della Curva Nord?

Le attività che generavano guadagni erano molteplici. Tra queste: la rivendita di biglietti (i biglietti venivano acquistati e spesso rivenduti a prezzi maggiorati), il merchandising, la gestione di parcheggi o altre attività di distribuzione di cibo e bevande vicino allo stadio. Per gestire i guadagni sulla vendita dei prodotti, è stata creata un'associazione benefica senza fini di lucro, alla quale fanno capo tutte le attività commerciali.

I proventi poi venivano utilizzati per coprire le spese di tutte le attività della Curva Nord. E proprio su come venivano gestiti i guadagni, che sarebbero nati i contrati tra i due. In particolare modo, Vittorio Boiocchi si sarebbe reso conto di un buco all'interno delle casse della Curva e avrebbe accusato Beretta di averli rubati. I due poi, a detta di Beretta, avrebbero avuto un chiarimento – grazie all'intervento di una terza persona – e avevano deciso di dividersi i compiti: Beretta gestiva il merchandising mentre Boiocchi la vendita dei biglietti.

Un chiarimento che sarebbe stato solo apparente. Tra i due, le discussioni sarebbero proseguite tanto che poi Beretta sarebbe divenuto il mandante del suo omicidio. Beretta ha poi rivelato, dopo aver scelto di collaborare con la giustizia, che avrebbe deciso di organizzare il delitto perché Boiocchi avrebbe deciso di sovrapporsi ed escluderlo dalla gestione del merchandising di Curva Nord dopo averlo accusato di non condividere equamente i guadagni illeciti.

E proprio per questo motivo, Beretta si sarebbe rivolto a Mauro Nepi per assoldare un assassino che avrebbero pagato 50mila euro. I soldi sarebbero stati consegnati a un altro membro del direttivo degli ultrà, Marco Ferdico che, con il padre, avrebbe poi organizzato l'agguato. Padre e figlio avrebbero trovato furgone, cellulari criptati e l'arma del delitto. Due degli arrestati sarebbero poi stati esecutori materiali e infine un terzo si sarebbe poi intestato lo scooter usato per recarsi sul luogo del delitto e poi denunciarne il furto dopo l'omicidio.

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