Quale condanna potrebbe avere Chiara Ferragni, citata in giudizio per truffa aggravata
A un anno dallo scoppio del caso Pandoro-gate e uova di Pasqua, Chiara Ferragni è stata citata a giudizio per truffa aggravata. Per la procura di Milano, l'influencer e gli altri indagati avrebbero infatti tratto un "ingiusto profitto" dalle iniziative commerciali.
Il decreto di citazione è stato notificato questa mattina e la prima udienza è stata fissata per il 23 settembre. In attesa di tale data, cosa potrebbe accadere all'influencer se dovesse presentarsi davanti a un giudice in tribunale? Quale pena potrebbe rischiare? C'è il rischio che la sconti in carcere? A spiegarlo a Fanpage.it è l'Avvocato Paolo Di Fresco.
Cosa rischia Chiara Ferragni dopo essere stata citata a giudizio per truffa aggravata? Potrebbe finire in carcere?
Se fosse dimostrata la sua responsabilità penale, Chiara Ferragni potrebbe essere condannata alla pena prevista per la truffa aggravata, che è la reclusione da 1 a 5 anni, ma andrebbe in carcere solo se, alla fine dei tre gradi di giudizio, la pena inflitta fosse pari o superiore a 4 anni. Se la pena fosse inferiore, infatti, potrebbe sempre chiedere l’affidamento in prova.
Tuttavia, mi sembra improbabile che la Ferragni possa subire una condanna severa, dal momento che non ha precedenti penali e ha già assunto diverse iniziative per risarcire il danno: circostanze, queste, che potrebbero incidere significativamente sulla misura della pena inflitta, che se inferiore a due anni sarebbe oltretutto coperta dalla sospensione condizionale.
Va aggiunto che, in linea teorica, Chiara Ferragni potrebbe anche scegliere di patteggiare, concordando la pena con il Pubblico Ministero, oppure chiedere la sospensione del processo con la messa alla prova. In questo caso, il processo verrebbe sospeso per consentire all’influencer di risarcire il danno (cosa che ha già fatto, in realtà) e prestare un lavoro di pubblica utilità per un certo tempo. Se la messa alla prova avesse esito positivo, il reato verrebbe dichiarato estinto.
Perché si parla di truffa aggravata? Cosa comporta l'aggravante?
Le aggravanti della truffa sono numerosissime: tra le altre, aver commesso il fatto a danno dello Stato oppure provocando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario.
Nel caso della Ferragni, la truffa sembrerebbe aggravata dalla circostanza prevista dall’art. 61 n. 5 c.p., che prevede un aumento di pena quando l’autore del reato abbia approfittato di circostanze di tempo, luogo o persona che ostacolino la difesa, pubblica o privata. È quella che comunemente si chiama minorata difesa e che s’identifica con la condizione sfavorevole, di oggettiva vulnerabilità, di chi abbia acquistato on line un bene – nello specifico, il pandoro – senza avere l’opportunità di verificare la qualità del prodotto e l’attendibilità del venditore. La contestazione dell’aggravante, insomma, si lega al fatto che la contrattazione e l'acquisto del bene sono avvenuti a distanza, senza un incontro personale.