“Qualcuno vuole l’eredità di Greta Spreafico”: la denuncia della famiglia della cantante scomparsa
Si allarga l'inchiesta per la scomparsa di Greta Spreafico, la cantante 53enne di Erba (Como) svanita nel nulla due anni fa nella zona di Porto Tolle (Rovigo). La Procura di Rovigo, che a ottobre aveva archiviato la posizione dell’amico giardiniere con cui la rocker aveva trascorso la serata della sparizione, nei giorni scorsi, su istanza dell'avvocata Nunzia Barzan, ha infatti riaperto le indagini. Iscrivendo nel registro un nuovo possibile responsabile della sparizione, e facendo luce su un procedimento penale che aveva visto protagonista la cantante lombarda.
"Greta è stata circuita da qualcuno interessato ai suoi beni", aveva infatti denunciato nel 2021 la famiglia di Greta Spreafico alla Procura di Como, secondo quanto riporta Corriere della Sera, presentando un esposto per circonvenzione di incapace contro l'ex fidanzato della donna e altre due persone quando Greta aveva preso la decisione di cambiare il testamento olografo (inizialmente a favore della madre) indicando come unico erede colui che al tempo era il suo compagno.
E così, da tempo, la famiglia è convinta che Greta sia stata sequestrata e uccisa per un movente economico, quello di impossessarsi del patrimonio che la 53enne aveva ereditato dal padre, ovvero terreni e immobili per il valore di circa un milione di euro. "Non vorrei che l'ex fidanzato cercasse un testamento da cui era stato escluso dopo la separazione con Greta", erano state le parole del fratello Simone a Fanpage.it. "Ci sono molte incongruenze su di lui".
Proseguono nel frattempo le ricerche dei vigili del fuoco, all'opera per scandagliare i fondali del Po nella località di Borgo Molo, Porto Tolle, dove Greta si trovava per la compravendita di una casa di famiglia e dove è stata avvistata per l'ultima volta il 4 giugno 2022: in queste profondità d'acqua dolce, forse, potrebbe essersi inabissata la Kia Picanto della rocker di Erba.