La polizia pubblica le foto della bici e del monopattino rubati a Como: “Chiamateci se li riconoscete”
La polizia di Como ha pubblicato sui social le foto della bici elettrica e del monopattino elettrico rubati che due 16enni hanno provato a vendere in un negozio specializzato nella mattinata di ieri, giovedì 19 settembre. I due ragazzi sono stati denunciati per ricettazione e uno di loro è stato anche arrestato perché accusato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale dato che avrebbe danneggiato l'auto di servizio della Volante che lo stava portando in Questura. Il procuratore del Tribunale dei Minorenni ha disposto nei suoi confronti la permanenza in un Centro di Prima Accoglienza di Milano.
I due 16enni hanno provato a vendere bici e monopattino rubati
Erano le 10:30 del 19 settembre quando un Volante della polizia è stata inviata presso un rivenditore specializzato di biciclette in via Mentana a Como. All'interno del punto vendita c'erano due ragazzi di 16 anni, entrambi di origine tunisina, che non hanno saputo spiegare come sono entrati in possesso di una bicicletta elettrica e di un monopattino elettrico.
Il negoziante ha, poi, spiegato che i ragazzi si erano presentati chiedendo la riparazione dei due mezzi, ma poco dopo gli avevano proposto la loro vendita. Così, gli agenti li hanno invitati a salire in auto per andare in Questura dove avrebbero svolto le pratiche per la denuncia per ricettazione.
La denuncia di un ragazzo e l'arresto dell'altro
Mentre uno si è mostrato collaborativo, l'altro avrebbe iniziato a inveire contro i poliziotti anche con atteggiamenti violenti. Un agente ha dovuto usare lo spray in dotazione per farlo salire nella vettura dove, però, il 16enne avrebbe continuato a sferrare calci danneggiandola.
In Questura i due 16enni sono stati identificati e sono risultati appartenere nel circuito di gestione dei minori stranieri non accompagnati. Il primo 16enne è stato denunciato per la ricettazione del monopattino elettrico, mentre il secondo per quella della bicicletta elettrica. Dopodiché è stato anche arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
La polizia ha poi pubblicato le foto dei mezzi rubati chiedendo a chi li dovesse riconoscere di chiamare per reclamarne la proprietà. Ovviamente, si deve provare di essere il legittimo proprietario fornendo una prova certa, come una denuncia di furto, e documenti circa la marca e il modello del mezzo.