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Prova a truffare la madre di Fedez per 100mila euro: ex manager condannato a 8 mesi

L’ex manager della Doom srl è stato condannato per tentata truffa aggravata. Secondo la Corte d’Appello di Milano, il 40enne avrebbe provato a raggirare Annamaria Berrinzaghi, madre del cantante Fedez e ad della società, per 100mila euro.
A cura di Enrico Spaccini
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Annamaria Berrinzaghi e Federico Lucia - Fedez
Annamaria Berrinzaghi e Federico Lucia – Fedez

È stato condannato a 8 mesi l'ex manager della Doom srl (Dream of ordinary madness), l'azienda che cura l'immagine del rapper Fedez (alias Federico Lucia) per tentata truffa aggravata dalla Corte d'Appello di Milano. Il 40enne era finito a processo in seguito a una denuncia presentata dalla madre del cantante, Annamaria Berrinzaghi, ad della società. Un anno fa, era stato assolto in primo grado con la formula "perché il fatto non costituisce reato".

L'accordo al centro del processo

Secondo l'accusa, a febbraio del 2021 il manager avrebbe tentato il raggiro attraverso un "accordo economico" con un brand di materiali scolastici (estraneo alla vicenda) che, dietro il versamento di 350mila euro, avrebbe previsto una campagna promozionale con il volto di Fedez. Parte di quel denaro, 100mila euro, avrebbe dovuto essere destinato a una società terza del Gruppo, che si occupa di comunicazione, presso la quale il 40enne sarebbe andato a lavorare nel giro di poco tempo. A Berrinzaghi, amministratrice delegata di Doom, sarebbe stato fatto credere che l'accordo valesse "solo" 250mila euro per generare un "ingiusto profitto" da 100 mila euro.

Durante il processo, il pm Alessandro Gobbis aveva chiesto l'assoluzione per l'ex manager. Infatti l'imputato, difeso dagli avvocati Davide Montani e Simona Ceretta, avrebbe potuto sdoppiare i contratti attraverso una procedura di fatturazione che in passato era già stata usata. Questa pratica sarebbe considerata "congrua e coerente". Durante il dibattimento, sono stati ascoltati in aula diversi ex colleghi che non avevano avuto alcun sospetto circa quella operazione commerciale.

Il ribaltamento della sentenza di primo grado

Per questo motivo, il giudice Paolo Guidi in primo grado il 28 novembre 2023 aveva assolto l'ex manager in quanto, è stato scritto nelle motivazioni, anche se "i contratti fossero stati stipulati" non avrebbero generato "danno", dato che "la parziale fatturazione diversificata rientra all'interno di un bilancio consolidato fra società partecipate".

Secondo i giudici della Quarta sezione penale d'Appello, invece, quello messo in piedi dall'imputato sarebbe stato un tentativo di raggiro ai danni di Berrinzaghi. La sentenza, dunque, è stata ribaltata in sede di Appello e il 40enne è stato condannato a 8 mesi, con pena sospesa. I difensori dell'imputato hanno annunciato che presenteranno ricorso in Cassazione.

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