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Protesta dei tassisti a Milano contro il Ddl Concorrenza, in città non si trovano taxi disponibili

Anche a Milano è scoppiata la protesta dei tassisti contro il Ddl Concorrenza. I conducenti delle auto bianche chiedono al Governo Draghi lo stralcio dell’articolo 10. Il punto sulla situazione.
A cura di Filippo M. Capra
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Dopo la protesta dei tassisti scoppiata a Napoli, anche i colleghi di Milano si aggregano alle proteste contro il Ddl Concorrenza del Governo Draghi. Da stamattina nel capoluogo di regione lombardo è sostanzialmente impossibile trovare un'auto bianca disponibile. I conducenti del servizio pubblico hanno incrociato le braccia in segno di protesta per chiedere a gran voce lo stralcio dell'articolo 10 del disegno di legge.

Taxi introvabili a Milano, i conducenti non fanno salire i clienti: la situazione

Dal centro alle periferie, sui posteggi taxi di Milano questa mattina è quasi impossibile trovare un'auto libera e disponibile. Il servizio, come avviene anche nei casi di sciopero organizzato, resta comunque garantito per anziani e persone disabili che hanno necessità di attraversare la città o raggiungere gli ospedali. Registrati, inoltre, alcuni presidi tra la stazione Centrale e l'aeroporto di Linate, dove i tassisti si stanno rifiutando di caricare i clienti in arrivo tramite ferrovie e aerei.

Perché i tassisti di Milano e d'Italia stanno protestando

La richiesta al Governo Draghi è semplice ed è la seguente: l'articolo 10 necessita di essere stralciato perché rischia di compromettere la categoria e danneggiarla irreparabilmente in quando l'apertura alle multinazionali, Uber su tutte, abbassa la qualità del servizio. I conducenti delle auto bianche, infatti, al contrario degli autisti normali, sono sottoposti a controlli stringenti per quanto riguarda le auto usate, le condizioni di sicurezza, le ore di riposo e le normative contro l'uso di alcol e droghe.

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