Protesta contro il caro bollette: da Milano a Brescia, domani i monumenti cittadini restano spenti
Da Milano a Brescia, passando per Lecco. Aumenta il numero delle città lombarde che hanno aderito alla protesta di Anci Lombardia contro il "caro bollette". È il tema "caldo" di questi giorni che non riguarda solo i cittadini, ma anche le imprese e le amministrazioni comunali, tutti accomunati dal fatto di ritrovarsi a dover pagare, a causa del caro energia, bollette molto più costose di prima. Per le amministrazioni comunali, nello specifico, l'Associazione nazionale dei comuni italiani ha stimato un aggravio di almeno 550 milioni di euro sulla spesa annua complessiva per l'energia, che si aggira tra gli 1,6 e gli 1,8 miliardi di euro. Per lanciare un messaggio al Governo e chiedergli di intervenire sulla questione, orientativamente tra le 20 e le 21 di domani, giovedì 10 febbraio 2022, alcuni monumenti cittadini si spegneranno.
Alla protesta simbolica hanno aderito finora il sindaco di Milano Beppe Sala e i suoi colleghi di Brescia e Lecco, Emilio Del Bono e Mauro Gattinoni. A Lecco tra le 20 e le 20.30 verranno spente le luci di piazza Cermenati: "I Comuni sono titolari di una serie di servizi essenziali da fornire ai cittadini in maniera efficiente e con continuità – ha affermato il sindaco Gattinoni in una nota -. L'aumento dei costi dell'energia sta progressivamente assumendo i connotati di una vera e propria emergenza, che, gravando sulle casse degli enti, così come su quelle delle aziende e delle singole famiglie, finisce con l'appesantire in maniera esponenziale la collettività e il tessuto produttivo cittadino: una situazione allarmante che ci costringe ad unirci in maniera convinta all'appello di Anci Lombardia". A Brescia tra le 20 e le 21 di domani resterà al buio palazzo Loggia, mentre nello stesso orario anche le luci di alcuni monumenti cittadini di Milano verranno spente. "Milano va molto a led, non possiamo fare molto di più se non ridurne l'utilizzo, ma questo andrebbe a scapito della qualità del servizio", ha detto Sala, aggiungendo che il costo dell'energia è "un problema su cui c'è molto da fare e noi ci stiamo lavorando".
Fontana: Situazione a dir poco preoccupante, servono più risorse
Sulla questione del caro energia è intervenuto anche il presidente della Lombardia Attilio Fontana che ha definito la situazione "a dir poco preoccupante" e ha fatto un esempio concreto: un ristorante di Busto Arsizio ha visto passare le bollette di luce e gas da 6.000 a 10.000 euro al mese, con un incremento del 60 per cento. "Il problema dell'aumento del costo dell'energia riguarda tutti, nessuno escluso", ha scritto Fontana su Facebook. "L’Europa può e deve fare di più – abbandonando silenzi e ritardi – nel mettere a disposizione risorse o attuare una politica comune per contrastare il fenomeno. Regione Lombardia da settimane sollecita il Governo a intervenire non solo con ‘pannicelli caldi', ma con azioni forti e decise. Grazie alla pressione della Lega sono già stati stanziati 5 miliardi, altri 4 sono previsti nei prossimi giorni, ma servono molte più risorse. Insieme ad un nuovo piano di produzione energetica nazionale. Bisogna programmare rapidamente politiche che alleggeriscano la dipendenza energetica del nostro Paese dall’estero".
Sul tema è intervenuto proprio oggi il presidente del Consiglio Mario Draghi, in visita a Genova. Draghi ha annunciato un "intervento di ampia portata" per cercare di alleviare il caro bollette: si tratta di un nuovo provvedimento che sarà varato nei prossimi giorni. "Il governo non dimentica il presente e il presente oggi ci fa vedere una realtà caratterizzata dalle difficoltà che famiglie e imprese hanno per l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica".