Protesta con i camici bianchi al Pirellone: sospesa la seduta del Consiglio regionale
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Camici bianchi per manifestare l’attenzione sull’inchiesta sulla fornitura di dispositivi di protezione per oltre mezzo milione di euro da parte di Dama Spa, l'azienda di cui è titolare Andrea Dini, il cognato del governatore Attilio Fontana. È la provocazione dei consiglieri del M5S Lombardia in Consiglio regionale che ha portato alla sospensione della seduta da parte del presidente Alessandro Fermi.
Massimo De Rosa, capogruppo pentastellato, ha dichiarato: "Portiamo in aula con orgoglio i camici infangati dal Presidente della Lombardia Fontana e dalla sua giunta. Sono il simbolo del sacrificio, del coraggio e della generosità di migliaia di medici, infermieri e del personale sanitario tutto che lottato in prima linea contro coronavirus, salvando vite umane e alleviando le sofferenze di chi purtroppo è venuto a mancare".
"Da una parte la Lombardia che ha lavorato, che ha fatto tutto il possibile per il bene dei malati e per la comunità, dall’altra chi avrebbe invece avuto il dovere di gestire l’emergenza ma, stando a quanto sembrerebbe emergere dalle notizie che filtrano in questi giorni, era intento a pensare a tutt’altro", ha aggiunto De Rosa. "Di questo Fontana e la sua Giunta devono riferire e chiarire ogni aspetto in aula, davanti a consiglieri e cittadini, anche sulla base della richiesta formale che abbiamo presentato".
"Chiediamo anche che i vertici della centrale acquisti regionale Aria vengano in Commissione a riferire di quanto accaduto nella catena di comando. La nostra protesta vuole sottolineare ancora una volta lo stato d’animo dei cittadini lombardi che faticosamente stanno provando a ripartire, a riaprire il proprio negozio, a tornare al proprio lavoro e alla proprie abitudini. Cittadini stanchi dell’ennesimo teatrino indegno di questa amministrazione capace solo di rinnegare i propri errori. Alla Magistratura va il nostro incondizionato sostengo e il dovere di andare fino in fondo".