Ruby Ter, Karima risponde ai pm: “La mia vita non ha nulla a che vedere con quella descritta in aula”
Per lei i procuratori di Milano Tiziana Siciliano e Luca Gaglio hanno chiesto una condanna a cinque anni di reclusione per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari. Ma Karima El Mahroug, o meglio "Ruby rubacuori", non ci sta. "Sono molto turbata della descrizione che ancora una volta viene fatta della mia persona", ha commentato il giorno dopo la seconda requisitoria dei pm nel processo sul caso Ruby Ter: "La Ruby descritta in aula è molto lontana da Karima".
Il passato di Karima El Mahroug
Nella sua requisitoria, il pm Gaglio ha parlato di "centinaia di migliaia di euro" che Karima avrebbe ricevuto dall'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "Più di così non poteva spendere, più di così c'era solo buttare i soldi dalla finestra", ha detto. Ruby è nata l'11 novembre del 1992 a Fquih Ben Salah, in Marocco. Figlia di madre giovanissima, ha vissuto un'infanzia travagliata a Letojanni, nel Messinese. In alcune interviste ha parlato di aver subito abusi da parte di parenti, prima di andare a lavorare in un centro estetico. Come ha poi raccontato nel processo alla titolare di quel locale per sfruttamento della prostituzione minorile, là dentro si facevano anche "massaggi che erano un pochettino particolari, spinti". Insomma, una giovinezza difficile che ha trovato nella fuga a Milano la sua soluzione. Qui sarebbe entrata nel giro delle olgettine, finché il 27 maggio 2010 è stata fermata e portata in commissariato Monforte per furto. Quella sera sarebbe arrivata la telefonata da Berlusconi, direttamente da Parigi dove sarebbe stato chiesto il rilascio della 17enne, in quanto "nipote di Mubarak" (cosa poi rivelatasi falsa).
Uno stile di vita "inaffidabile"
Del suo passato complicato ne ha parlato anche il pm Gaglio: la Ruby appena maggiorenne sembrava "essere diventata miliardaria da un giorno all'altro". Spese pazze, "taxi da Genova a Milano", serate dal costo di "1.400 euro". "Qualsiasi pagamento era in contanti", ha sottolineato. Uno stile di vita che l'avrebbe resa "inaffidabile" agli occhi di Berlusconi, perciò sarebbe stato meglio tenerla lontana dalle aule di giustizia. "Si incontrò con Maria Rosaria Rossi – senatrice ed ex fedelissima di Berlusconi, anche lei imputata – e ricevette i soldi per andare in Messico con l'allora compagno Luca Risso", ha continuato il procuratore. Per lei, in questo terzo procedimento aperto sulle notti della villa San Martino di Arcore e il bunga-bunga, è arrivata la richiesta di condanna. Anche se Karima, in quella "Ruby rubacuori", ci tiene a sottolineare: "La mia vita non ha nulla a che vedere con quella descritta dall'accusa. Sono stanca di dover combattere contro una rappresentazione di me che non ha nulla a che vedere con quanto sono".