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Processo a Maroni al via ad aprile, ma resta candidato sindaco a Varese

Inizierà il prossimo 28 aprile il processo che vede imputato l’ex governatore lombardo Roberto Maroni per il caso delle presunte pressioni per fare ottenere un contratto a un’amica da parte della controllata regionale Ilspa. Il procedimento aperto non rallenta però la sua candidatura a sindaco di Varese.
A cura di Simone Gorla
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È confermato il via, dal prossimo 28 aprile, del processo a Milano a carico di Roberto Maroni. L'ex ministro ed ex governatore lombardo, attualmente candidato sindaco di Varese, è imputato per induzione indebita e turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente.

Maroni a processo a fine aprile, ma resta candidato sindaco di Varese

L'avvio del procedimento non avrà comunque effetti sulla sua candidatura a primo cittadino di Varese. "Per noi non cambia assolutamente nulla, andiamo avanti con Maroni come candidato", ha assicurato Matteo Bianchi, deputato e segretario provinciale varesino della Lega. Il processo partirà coi primi testi dell'accusa convocati davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano. Il procedimento riguarda il caso di un contratto di cui ha beneficiato l'architetto Giulia Capel Badino nella società controllata da Regione Lombardia Ilspa (Infrastrutture lombarde spa, oggi confluita in Aria).

Le presunte pressioni per un incarico in Ilspa a un'amica

Stando alla ricostruzione dei pubblici ministeri, Maroni quando guidava la Regione avrebbe fatto "pressioni" sull'allora dg di Ilspa Guido Bonomelli (anche lui imputato) per far affidare un "incarico" all'architetto. Incarico che Capel Badino ottenne nell'aprile 2018, "dopo ripetute insistenze" di Maroni. "Quelle presunte pressioni non costituiscono reato", aveva spiegato nella scorsa udienza l'avvocato Domenico Aiello, legale dell'esponente leghista. L'ex governatore è forte dell'assoluzione arrivata a novembre dall'accusa di aver favorito un'ex collaboratrice, Mara Carluccio, del suo staff al Viminale con un contratto ‘pilotato' in Eupolis, ente regionale. Un caso analogo a quello per cui ora Maroni è nuovamente imputato.

I giudici hanno respinto tutte le eccezioni presentate dalla difesa di Maroni, tra cui quella sull'inutilizzabilità delle intercettazioni, hanno ammesso tutte le prove richieste da accusa e difese e hanno concesso 60 giorni al perito per trascrivere le telefonate agli atti dell'indagine. L'ex presidente lombardo poche settimane fa è stato vittima di un malore. 

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