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Primo Consiglio comunale a Milano: proteste contro i consiglieri coinvolti nell’inchiesta Lobby nera

Prima seduta del Consiglio comunale a Milano dopo le elezioni del 3-4 ottobre, che hanno sancito la riconferma di Beppe Sala. Fuori da Palazzo Marino è andata in scena la protesta degli antifascisti: nel nuovo Consiglio figurano infatti anche due consiglieri di Fratelli d’Italia coinvolti nell’inchiesta giornalistica di Fanpage.it “Lobby nera”.
A cura di Francesco Loiacono
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Inizia tra le proteste la seconda consiliatura targata Beppe Sala a Milano. Tutti presenti oggi a Palazzo Marino per la prima seduta del nuovo Consiglio comunale dopo il voto del 3-4 ottobre, che ha sancito la riconferma di Sala per il secondo mandato. Tra i 48 consiglieri eletti e presenti quest'oggi figurano anche Chiara Valcepina e Francesco Rocca, esponenti di Fratelli d'Italia coinvolti nell'inchiesta giornalistica di Fanpage.it "Lobby nera" sui tentativi da parte dell'estrema destra neofascista di infiltrarsi nei partiti di destra tradizionale. Contro la presenza dei due consiglieri è andata in scena, fuori da Palazzo Marino, la protesta di antifascisti e militanti di sinistra, che con striscioni di protesta e anche gesti più pittoreschi – è comparsa anche una lavatrice, dal momento che nell'inchiesta uno dei protagonisti, il Barone nero Roberto Jonghi Lavarini, parlava di "lavatrici per fare il black" -hanno chiesto le dimissioni di chi non si riconosce nei valori dell'antifascismo.

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Critiche nei confronti della presenza dei due consiglieri sono arrivate anche da alcuni loro colleghi: Trovo le dichiarazioni che sono state documentate sulla Valcepina imbarazzanti – ha detto a Fanpage.it il consigliere del Pd rieletto Filippo Barberis. Mentre il neo assessore ai Servizi sociali Lamberto Bertolè, ha detto: "Penso che la città di Milano debba pretendere dai suoi rappresentanti una dichiarazione di antifascismo". Dichiarazione che si attendeva già oggi, ma che il sindaco Sala chiederà probabilmente in una delle prossime sedute, anche se non tutti probabilmente la firmeranno. Se l'ex candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo ha detto che firmerà il patto antifascista e anti totalitarismi, e che dovrebbe essere la normalità firmarlo, il neo consigliere Vittorio Feltri (capolista di Fratelli d'Italia alle scorse elezioni) ha già detto che non lo firmerà.

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All'interno dell'aula di Palazzo Marino i lavori sono andati avanti come previsto. La seduta si è aperta con un minuto di silenzio in memoria dell'ex consigliere Luigi Amicone, scomparso pochi giorni fa a causa di un malore improvviso: "Ci mancherà veramente tanto perché era una persona particolare, anomala, dall'intelligenza viva – lo ha ricordato Sala -. Una persona di rara genuinità e trasparenza e che ha fatto molto per Milano, per il suo mondo, per Cl, per il suo partito. Qualcosa di lui rimarrà con noi". Poi si è proceduto con l'elezione della Presidente del Consiglio comunale, che come già preannunciato è Elena Buscemi, consigliera del Pd: "Non ci sarà spazio per chi insulta la Milano solidale, accogliente e inclusiva, la Milano antifascista e della Resistenza", ha detto la neo presidente. Quindi è stata la volta del discorso programmatico del sindaco Sala, che ha sottolineato come Milano, con l'esito delle ultime elezioni, "ha confermato il ruolo di laboratorio politico del Paese, luogo dove si sperimentano idee, progetti, e si realizzano azioni che aprono nuovi orizzonti per il futuro dell'Italia e dell'Europa".

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