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Primario chiede fino a 700 euro per far saltare le liste d’attesa ai pazienti che devono essere operati

Il primario del reparto di oculistica dell’Ospedale Civile Vallecamonica di Esine (Brescia) è stato arrestato perché accusato di aver chiesto fino a 700 euro ai suoi pazienti per eludere le liste d’attesa e avrebbe redatto falsi certificati medici per fare ottenere la patente a chi non aveva i requisiti.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella giornata di oggi, lunedì 19 giugno, è stato arrestato il primario del reparto di oculistica dell'Ospedale Civile Vallecamonica di Esine, un comune che si trova in provincia di Brescia. Sulla base di quanto ricostruito fino a questo momento, il medico avrebbe chiesto fino a settecento euro ai pazienti solo per fargli saltare le liste d'attesa.

L'uomo avrebbe anche redatto certificati medici falsi

Il professionista non solo avrebbe truffato così i propri pazienti, ma avrebbe anche redatto falsi certificati medici per dare la patente a persone che in realtà non avevano i requisiti. Il medico si trova adesso agli arresti domiciliari: deve rispondere di truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico e indebita induzione a dare o promettere utilità. La Procura ha così sequestrato beni per un valore di circa 200mila euro.

Il primario avrebbe truffato i suoi pazienti chiedendo fino a 700 euro

Sulla base di quanto scoperto dagli inquirenti sembrerebbe che l'uomo abbia chiesto a gran parte dei suoi pazienti che dovevano essere operati alla cataratta a pagare somme tra cinquecento e settecento euro in cambio del loro inserimento nelle liste delle operazioni. L'obiettivo era quello di eludere "i lunghi tempi di attesa gestiti dal Centro Unico di Prenotazione".

Per gli investigatori avrebbe quindi erogato prestazioni sanitarie appropriandosi in maniera illecita della quota che doveva essere devoluta all'Asst Valcamonica. Nelle intercettazioni avrebbe fatto riferimento ai proventi delle presunte truffe: "I soldi un po' lì, un po' di là, un po' di su, un po' di giù, un po' li spendo".

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