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Pretende mazzette da 700 euro per far saltare le liste d’attesa per gli interventi, ex primario a processo

Giovanni Mazzoli, ex primario del reparto Oculistica dell’ospedale di Esine (Brescia), andrà a processo con rito abbreviato. Il 63enne è accusato di aver preteso mazzette dai pazienti per fargli saltare le liste d’attesa per gli interventi alla cataratta.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Sarà processato con rito abbreviato Giovanni Mazzoli, l'ex primario di Oculistica dell'ospedale di Esine (Brescia) arrestato a giungo 2023 con l'accusa di aver preteso denaro da decine di pazienti per fargli saltare la coda della lista d'attesa. L'udienza è stata fissata per il 17 luglio e il 63enne dovrà rispondere di concussione, corruzione e peculato. Il medico, ai domiciliari, ha già provveduto a risarcire i pazienti che, secondo la Procura, avrebbe indotto a pagare per un totale di 260mila euro. Per questo motivo, l'Asst di Valcamonica ha rinunciato a costituirsi parte civile al processo.

Le mazzette da 700 euro pretese dai pazienti

Secondo la Procura di Brescia, Mazzoli avrebbe preteso denaro non dovuto da decine di pazienti. Gli inquirenti contestato all'ex primario in tutto 47 episodi, nei quali il 63enne avrebbe intascato mazzette dai 300 ai 700 euro con la promessa di fargli saltare la coda per interventi chirurgici alla cataratta.

Mazzoli è stato arrestato a giugno 2023 e a luglio si è dimesso dal suo incarico all'ospedale di Esine. Durante l'interrogatorio di garanzia, il medico che operava anche come libero professionista si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il sequestro e l'inizio del processo

In seguito all'arresto, i carabinieri di Breno hanno perquisito l'abitazione di Mazzoli. I militari avevano accertato che il medico era in disponibilità di 340mila euro, circa 30 quadri di valore, orologi di marca e di una cantina con diverse bottiglie di vino di pregio. Per gli inquirenti, questi beni testimoniavano uno stile di vita che non corrispondeva a quanto dichiarato dal professionista.

Nei mesi scorsi, Mazzoli ha provveduto a risarcire i pazienti da cui, secondo la Procura, avrebbe preteso le mazzette. La cifra in totale ha raggiunto i 260mila euro. Considerando il risarcimento, Asst Valcamonica non si costituisce parte civile. Il processo a carico dell'ex primario inizierà il 17 luglio.

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