Prete trovato morto, si indaga per istigazione al suicidio: nel pc centinaia di immagini pornografiche
Sono tante le cose che non tornano nel caso della morte di Donatien Mbaihornom, il sacerdote originario del Ciad che è stato ritrovato morto nel cimitero di Cormano (Milano). Così tante da aver indotto la Procura ad aprire un fascicolo per istigazione al suicidio.
Secondo gli inquirenti, insomma, qualcuno avrebbe indotto il prete a togliersi la vita. Ma perché proprio a Cormano? Cosa ci faceva lì, nell'hinterland milanese, il prelato 39enne che si divideva tra la Svizzera e Roma, dove studiava all'Università Pontificia? E perché proprio al cimitero? Forse qualcuno gli aveva dato appuntamento in quel luogo così ai margini, lontano da occhi indiscreti e dalla curiosità dei passanti?
Centinaia di immagini pornografiche sul pc
Proseguono senza sosta le indagini e le analisi, che hanno coinvolto anche i suoi effetti personali e i suoi dispositivi elettronici (curiosamente ritrovati all'interno di alcune borse abbandonate in pieno centro a Milano, in un palazzo del quartiere Montenapoleone).
Due cellulari personali, un computer. Al loro interno, qualcosa di assolutamente inaspettato: centinaia e centinaia di immagini pornografiche. E qualcosa che forse può aiutare a dare una spiegazione a quella morte così assurda.
Qualcuno può aver spinto il prete a uccidersi?
Qualcuno può aver spinto il prete a uccidersi, sotto ricatto? Era finito in un giro strano? O semplicemente si tratta di un segnale di squilibrio, di depressione profonda?
Quel che è certo, è che Donatien Mbaihornom ha finito la sua esistenza legato al cancello di un cimitero di un paese sconosciuto, stretto da una cintura avvolta dentro un maglione. Il corpo, accasciato a terra e sicuramente abbandonato da almeno un paio di giorni: da fuori, mostrava già i primi segni di decomposizione.