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Presidio contro la violenza sulle donne a Milano, folla in largo Cairoli: “Per Giulia bruceremo tutto”

È partita a Milano la mobilitazione per Giulia Cecchettin e per le altre vittime di femminicidio in programma sabato 25 novembre, in occasione della giornata nazionale contro la violenza sulle donne. Oggi il presidio statico in largo Cairoli. Il sindaco Sala: “Mai vista tanta partecipazione”.
A cura di Francesca Del Boca
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È partita a Milano la mobilitazione per Giulia Cecchettin e per le altre vittime di femminicidio in programma oggi, sabato 25 novembre, in occasione della giornata nazionale contro la violenza sulle donne. Dopo la "passeggiata arrabbiata" della rete Non una di meno di giovedì sera e il minuto di rumore che ha attraversato tutti i licei milanesi, arriva adesso anche il presidio statico in largo Cairoli, in partenza stamattina alle ore 11.

"Siamo in 30mila", la prima stima fatta dal palco dagli organizzatori. Tra istituzioni milanesi, attori come Claudio Santamaria, l'imprenditrice digitale Chiara Ferragni.

"Il patriarcato uccide", il titolo della manifestazione già affollatissima fin dagli inizi. L’invito alle migliaia di partecipanti è stato quello di indossare qualcosa di rosso, a ricordo degli ultimi due nomi di questa infinita conta di vittime al femminile: Giulia Cecchettin e Rita Talamelli: una marea punteggiata di bandiere, striscioni, vestiti, sciarpe e cappelli così invade la piazza davanti al Castello Sforzesco, dove risuoneranno i nomi delle 107 vittime di femminicidio in Italia nel 2023, pronunciati dalle istituzioni milanesi. E non solo.

Il sindaco Beppe Sala legge il nome di Giulia Tramontano

Il nome di Giulia Tramontano è stato letto proprio dal sindaco Beppe Sala, presente in largo Cairoli: "Per Giulia Tramontano, 29 anni, incinta, uccisa a Senago il 29 maggio da Alessandro Impagnatiello". Tra i lettori anche la rettrice Donatella Sciuto, Susanna Camusso, Ivan Scalfarotto, Pierfrancesco Majorino, Francesca Barra e Claudio Santamaria, Elena Carta della consulta delle donne democratiche.

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"Per Giulia, per tutte noi. Bruceremo tutto", recitano tanti cartelloni, come aveva chiesto Elena Cecchettin. "Per mia sorella, per la rivoluzione culturale bruciate tutto. Non fate minuti di silenzio", le sue parole. "Saremo in piazza non solo per mostrare che ci siamo, ma anche per usare le parole giuste", ha detto il primo cittadino, in rappresentanza del Comune di Milano. "C'è da sperare che quest'ultimo omicidio di Giulia possa dare una svolta. Non ho mai visto così tanta mobilitazione". E ancora. "Anche la politica deve sapere da che parte sta".

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Anche Chiara Ferragni in piazza a Milano

"È un dovere di tutti quanti essere qui. Sono qui da cittadina e dovremmo esserci tutti in questa piazza oggi". Parole di Chiara Ferragni, scesa in piazza a Milano per la manifestazione contro il patriarcato e la violenza sulle donne. "Mi sono commossa, penso tutti quanti, e' stato un momento importante e sono veramente felice di essere qua. Immagino sia stato per tutti cosi'", ha aggiunto mentre reggeva un cartello: "We all should be feminist".

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