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Covid 19

Presidente medici Bergamo: “Nuovo piano Covid Lombardia? Giusto, ma difficile da attuare”

La delibera di Regione Lombardia che modifica il piano anti covid è “va nella direzione giusta” ma “demanda molto alle Ats nella progettualità” e “bisogna vedere quanto saranno in grado di attuare le nuove indicazioni”. Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo, intervistato da Fanpage.it, commenta così le novità annunciate dall’assessore Gallera, tra cui la possibilità per i medici di prenotare direttamente i tamponi per i casi a rischio, che dovrebbero essere fatti entro 48 ore. “Avverto solo che, se le procedure non saranno più che efficienti”, spiega il medico bergamasco, “in autunno si rischia di bloccare per giorni a casa persone che non hanno l’infezione da covid”.
A cura di Simone Gorla
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La nuova delibera di Regione Lombardia che ha aggiornato il piano operativo anti covid è "un dato positivo, che introduce misure di semplificazione" ma "non sarà facile metterla in pratica, bisognerà lavorare duramente. Le cose non basta progettarle, quindi speriamo di farcela". È il pensiero di Guido Marinoni, presidente dell'Ordine dei medici di Bergamo, intervistato da Fanpage.it, da mesi in prima linea nella lotta al coronavirus e impegnato a denunciare errori e problemi nella gestione della pandemia nel territorio bergamasco.

Valuta positivamente le novità annunciate ieri dall'assessore Giulio Gallera?

Il mio commento è favorevole al provvedimento, soprattutto perché d'ora in poi quando un medico segnala un caso sospetto con lo stesso software può prenotare il tampone entro le 48 ore. Certo, si spera che la risposta arrivi per tempo, ma quello è un problema organizzativo, non c'entra la delibera.

Ha qualche riserva sulle capacità organizzative?

La delibera demanda molto alle Ats nella progettualità, bisogna vedere quanto saranno in grado di attuare le nuove indicazioni, che vanno nella direzione giusta. È importante che sia tutto pronto per l'autunno, quando inizieranno le febbri.

Dalle sue parole emerge un certo scetticismo.

Avverto solo che, se le procedure non saranno più che efficienti, si rischia di bloccare per giorni a casa persone che non hanno l'infezione da covid, con conseguenze che si possono immaginare.

Crede che possano ripetersi i problemi già vissuti in primavera?

Sull'efficienza di intervento delle Ats, cosa vuole che le dica, la auspichiamo. In passato abbiamo sollevato problematiche sul funzionamento delle Ats, sia per quanto riguarda il dipartimento di igiene e prevenzione, sia per le cure primarie. Tra condividere un progetto e realizzarlo… vedremo come andrà. Non voglio esprimere pessimismo prima del tempo, ma per l'autunno ci aspetta un impegno importante. Ora è tutto tranquillo, ma se ci sarà una ripresa di febbri e influenza non ci sarà la stessa calma.

Oggi il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha detto che la città "è libera dall'epidemia di covid".

Non è vero che non ci sono più positivi. Il problema non è scomparso e ce lo terremo fino a quando non avremo il vaccino. Se saremo attenti e ci proteggeremo con la mascherina e i dispositivi, forse ci saranno meno febbri, perché faranno fatica a circolare anche i virus influenzali. Manca ancora, ricordo, la parte della campagna vaccinale che non è compresa nella delibera di ieri, e che sarà molto importante per far calare i casi di febbre e influenza.

Come si dovrà affrontare l'autunno?

Il problema è nella nostra capacità di adattarci a una normalità nuova e diversa. Dovremo organizzarci senza arrivare di nuovo al lockdown. Dire ora che tutto è finito, o mandare messaggi parlando di una sicurezza che non c'è, secondo me è troppo pericoloso.

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