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Preside e prof adottano due studentesse cacciate di casa: “Non abbiamo esitato un solo momento”

Due sorelle scappate dalle comunità per minori sono tornate dalla madre, che però le ha cacciate di casa. Così, una loro professoressa e la preside dell’Istituto Galilei di Milano hanno deciso di accogliere aiutandole a trovare una sistemazione stabile.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Due sorelle, dopo anni trascorsi tra diverse comunità e numerosi tentativi fatti per poter vivere con la loro madre, hanno trovato nella preside e in una docente dell'Istituto Galileo Galilei di Milano un aiuto concreto per cercare una sistemazione stabile. Da dieci giorni, infatti, è come se le avessero adottate, le sono state accanto quando le ragazze hanno dovuto formalizzare la denuncia nei confronti della loro mamma e ora sono alla ricerca di un luogo che sia in grado di accoglierle.

La vita in comunità e la fuga

A raccontare la storia di queste due sorelle è il Corriere della Sera, presentando subito le difficoltà familiari che hanno dovuto affrontare. Il loro padre è appena uscito dal carcere e vive lontano, mentre la madre ha da tempo problemi di dipendenza. La coppia aveva sei figli che il Tribunale per minori ha collocato in diverse comunità.

Le due ragazze negli anni ne hanno cambiate numerose, per questo motivo non sono mai riuscite a trovare una stabilità nemmeno affettiva. Così, circa un anno fa, si sono messe d'accordo e sono scappate ciascuna dalla propria struttura.

I tentativi di una vita con la madre

Il primo posto in cui le due sorelle hanno pensato di andare era casa. Lì c'era ancora la loro mamma, la quale però nel corso degli anni non ha mai manifestato la volontà di riaverle e non ha mai seguito programmi di disintossicazione. Le assistenti sociali hanno preso atto della situazione, ma hanno anche deciso di non intervenire anche se si trattava di una violazione delle disposizioni del Tribunale per i minorenni.

La donna, in un primo momento, accetta le figlie con sé, ma si mostra ben presto altalenante, a tratti violenta. Intrattiene relazioni instabili che si dimostrano poco adatte alla convivenza con le ragazzine.

L'aiuto della scuola

Dieci giorni fa, le due sorelle sono rincasate nel tardo pomeriggio ma la porta di casa non si apriva nemmeno con le chiavi. Dentro c'era la loro mamma che urlava di andar via. Non era la prima volta che succedeva una cosa del genere, così le ragazze hanno deciso di aspettare davanti all'ingresso. Trascorse due ore, la situazione non era cambiata così hanno chiamato la polizia che è riuscita a farle entrare.

Qualche giorno dopo, succede la stessa cosa e le due ragazze sono costrette a passare la notte fuori casa. L'indomani, però, la persona a cui raccontano tutto è Carla Verrone, docente all'Istituto Galilei di Milano. L'insegnante, subito dopo, presenta la situazione alla preside Annamaria Borando e inizia la ricerca di una sistemazione.

"Non abbiamo esitato un solo momento a renderci disponibili", ha raccontato la dirigente scolastica, "vorremmo vedere maggiore serenità familiare, ma purtroppo le situazioni critiche sono numerose. La mamma in questo caso ha bisogno di aiuto e lo chiede indirettamente mostrando in tutti i modi che non riesce a farsi carico delle ragazze". Intanto qualche supporto è arrivato, ma manca ancora una soluzione definitiva. "Non ci resta che continuare a cercare risposte, e un luogo che accolga queste nostre ragazze", ha concluso Borando.

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