Prese in ostaggio un vigilante nel Duomo di Milano: chiesto il giudizio immediato
Il pubblico ministero della Procura di Milano Enrico Pavone ha chiesto il giudizio immediato per l'uomo di 26 anni che il 12 agosto 2020 prese in ostaggio una guardia giurata nel Duomo di Milano. Il 26enne è stato sottoposto a una perizia psichiatrica da parte dello psichiatra forense Mario Mantero: l'esperto ha riconosciuto nel ragazzo un vizio totale di mente.
Il 26enne potrebbe essere considerato non imputabile
Sulla base di quanto stabilito dal medico, il giudice per le indagini preliminari Raffaella Mascarino aveva deciso di inviare il ragazzo in una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza. La decisione del giudice ha portato il pm a chiudere le indagini e richiedere il giudizio immediato. La difesa potrebbe scegliere di chiedere però il rito abbreviato. In entrambi i casi, qualora dovesse essere riconosciuta l'incapacità di intendere e volere, il 26enne sarà assolto perché considerato non imputabile. Sarà comunque ritenuto socialmente pericoloso e resterà nella struttura detentiva alternativa. Dagli approfondimenti degli inquirenti, è risultato che l'uomo in passato avesse già sofferto di problemi psichici.
Il giorno del sequestro in Duomo
Ad agosto 2020, intorno alle 13, il ragazzo entrò nel Duomo e prese un ostaggio un vigilante: lo fece inginocchiare e gli puntò un coltello alla gola. In una decina di minuti, la polizia riuscì ad accerchiarlo e poi a disarmarlo. L'uomo fu poi arrestato e accusato di sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi. Le indagini fin da subito però portarono all'esclusione della pista terroristica.