“Prenderesti mai del veleno?”, a Milano nuovo manifesto anti aborto dell’associazione “Pro Vita”
Una donna distesa per terra come se fosse morta, una mela morsicata in una mano come a ricordare Biancaneve e la scritta: "Prenderesti mai del veleno? Stop alla pillola abortiva RU486, mette a rischio la salute e la vita della donna e uccide il figlio nel grembo". Si presenta così l'ultima pubblicità contro l'aborto dell'associazione ultracattolica "ProVita&Famiglia" che già in passato si è resa protagonista di numerose campagne contro l'aborto con manifesti, spesso apposti all'esterno di ospedali, cliniche o centri d'ascolto, dai toni sempre violenti.
E anche in questo caso il manifesto, comparso in via Vigoni angolo via Mercalli, in pieno centro a Milano, ancora una volta punta il dito contro un diritto delle donne tutelato dalla legge. E lo fa utilizzando anche l'hashtag #dallapartedelledonne come a voler sottolineare che si tratti di un messaggio volto a tutelare le donne e non invece a condannarle. Il manifesto ha ovviamente scatenato la reazione di numerose associazioni che si battono per la difesa della libertà e dei diritti delle donne che ne hanno chiesto l'immediata rimozione mentre c'è chi come la Casa delle Donne di Milano ha chiesto che l'associazione ProVita venga denunciata.
Lo spazio utilizzato per apporre il manifesto non appartiene al Comune ma un privato che sembra dunque aver autorizzato l'affissione che non risulta abusiva. A specificarlo è Diana De Marchi, consigliera Pd e presidente della commissione pari opportunità del Comune: "Ho scritto a tutti i referenti, resta sempre il tema purtroppo che il Comune può intervenire solo sui nostri spazi, adesso verifichiamo, ci siamo già attivati per farlo rimuovere perché è inaccettabile – le parole della consigliera – la libertà delle donne va rispettata sempre, loro sanno scegliere in modo consapevole e responsabile, nel rispetto della legge".
"Non ci sono parole per descrivere questo vergognoso manifesto pubblicitario affisso a Milano – il commento lasciato sul proprio profilo Facebook dalla "Casa delle donne" – si tratta di una indegna menzogna e di una grave violazione del corpo e della dignità delle donne. L’ennesima violenza che non siamo disposte a tollerare! Chiederemo chi ha autorizzato questa affissione e siamo pronte a un’azione significativa che faccia sentire la nostra voce contro questo abuso".