Prende una multa per divieto di sosta ma nella foto si vede che sta facendo il ticket: deve pagarla
Il signor Mario (lo chiameremo così, ma non è il suo vero nome) il 23 dicembre decide di andare in centro a Milano, probabilmente per le ultime compere natalizie. Ci va con la macchina e, da bravo cittadino, la parcheggia sulle strisce blu. Trova un posto, regolare, scende dalla vettura e vuole pagare il ticket tramite l'app ‘Easypark', convenzionata con il Comune di Milano. Non va spesso in giro con l'auto e quindi si accorge di dover aggiornare l'app sul suo smartphone. Mentre è intento a farlo, restando vicino all'auto, passa l'auto dell'Atm che fa le multe con la telecamera e immortala la sua Smart, per cui non risulta ancora il pagamento del parcheggio, e lui con il telefono in mano che guarda verso la targa. Risultato: il 30 gennaio gli arriva una multa per non aver pagato, anche se lui lo ha fatto.
A raccontare a Fanpage.it è direttamente il signor Mario (nome di fantasia): "Ho parcheggiato il 23/12 in corso Genova e ho ricevuto la multa la scorsa settimana. La multa è stata registrata alle 10:30, mentre io ho un pagamento registrato alle 10:48". In effetti il signor Mario il 30 gennaio ha ricevuto una multa per "non aver azionato il dispositivo di controllo del pagamento della relativa tariffa" in quella stessa via alle ore 10,30. Ma lui si ricorda di aver pagato e fortunatamente lo ha fatto tramite l'applicazione ‘Easypark', così può andare nell'archivio e trova la ricevuta di pagamento: la sosta è segnata a partire dalle ore 10,50. Se lo avesse fatto alla macchinetta, probabilmente dopo così tanto tempo non avrebbe neanche più la ricevuta.
Com'è possibile? Quel giorno dopo aver parcheggiato ha scoperto di dover aggiornare l'app e quindi è rimasto lì accanto il tempo di farlo e di inserire poi il pagamento. "Sono andato dai vigili in via Friuli, dando per scontato che mi avrebbero tolto la multa, vista l'oggettiva buona fede e il senso logico. – racconta a Fanpage.it – Ma l'incaricato mi ha detto che non si può togliere; anzi, mi ha fatto vedere la foto in cui compaio con il cellulare in mano davanti alla targa, evidentemente intento a leggerla per inserirla nel pagamento". Possibile che l'agente non se ne sia accorto? Sì, perché la (presunta) violazione del codice della strada è stata rilevata da ‘occhio d'aquila', l'auto con la telecamera incorporata che rileva le auto in sosta e confronta in tempo reale con il database dei pagamenti. Quindi nessun poliziotto verifica se in quel momento l'automobilista sta pagando il dovuto.
"Oltre al danno, la beffa. – conclude Mario – Ho pagato sia il parcheggio che la multa, perché non sono stato abbastanza veloce a pagare la sosta o il Comune vuole che prima paghi e poi posso parcheggiare? Sperando, ovviamente, che intanto non arrivi qualcun altro a prendersi il mio posto…".