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Prende la giacca dall’appendiabiti del ristorante, ma cade dalle scale e muore: il titolare patteggia 9 mesi

Ha patteggiato una pena di 9 mesi il titolare del ristorante dove a novembre 2022 ha perso la vita una 63enne. La cliente stava prendendo la giacca dall’appendiabiti, quando ha perso l’equilibrio cadendo dalle scale.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Una 63enne è morta il 17 novembre del 2022 a causa delle fratture e del trauma cranico riportate in seguito a una caduta avvenuta all'interno di un ristorante di corso Lodi a Milano. Il giorno precedente la signora nel tentativo di afferrare la propria giacca da un appendiabiti piazzato a ridosso di una scala non protetta ha perso l'equilibrio precipitando sulla pietra grezza. Il pm Luca Gaglio ha contestato al titolare del ristorante l'omicidio colposo, in quanto non aveva fatto tutto il possibile per evitare l'incidente. A un anno e mezzo di distanza, il ristoratore ha patteggiato una pena di 9 mesi, anticipato 300mila euro di risarcimento e messo in sicurezza il suo locale.

La caduta dalle scale del ristorante

La 63enne era andata a pranzo in un ristorante di corso Lodi insieme al marito, ai loro due figli e la fidanzata di uno di loro. Arrivato il momento di andare via, la donna ha preso la giacca dall'appendiabiti ma, nel voltarsi verso l'uscita, ha perso l'equilibrio cadendo in una scala a precipizio.

Questa, fatta in pietra grezza e che conduce nella cantina dei vini, non aveva alcun tipo di protezione né di segnalazione. Nella caduta, la 63enne aveva riportato gravi fratture e un trauma cranico. Ricoverata d'urgenza all'ospedale San Carlo di Milano, è deceduta il giorno seguente.

L'accusa di omicidio volontario e il patteggiamento a 9 mesi

La Procura di Milano ha contestato al ristoratore di non aver fatto quanto in suo potere per evitare l'incidente. Anzi, come riporta il Corriere della Sera, piazzando l'appendiabiti in quel punto avrebbe creato una situazione di potenziale pericolo.

Accusato di omicidio colposo, il ristoratore ha concordato con il pm Luca Gaglio una pena pari a 9 mesi. All'uomo sono state riconosciute le attenuanti generiche, inoltre era incensurato, aveva subito dopo messo in sicurezza la scala del ristorante e anticipato alla famiglia della vittima 300mila euro di risarcimento.

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