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Prende a pugni l’insegnante che ha dato una nota al figlio: l’aggressione in una scuola elementare di Monza

Un piccolo studente di una scuola elementare di Monza stava disturbando la lezione e così l’insegnante gli ha scritto una nota: il padre, una volta venuto a sapere della nota, si è presentato a scuola e ha aggredito l’insegnante.
A cura di Giorgia Venturini
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Gli insegnanti danno una nota a suo figlio e lui si presenta a scuola e li aggredisce. Sarebbe quanto accaduto in una scuola elementare ieri venerdì 17 maggio. Stando alle prima informazioni, il piccolo studente stava disturbando la lezione e così l'insegnante gli ha scritto una nota. Una volta a casa il bambino ha raccontato tutto al padre che ha chiesto un colloquio per lo stesso giorno con il docente. Ma il colloquio quel giorno non era possibile, anche perché – come riporta Il Giorno – il padre non aveva seguito la procedura corretta per chiedere un incontro immediato che consiste nell'inviare una email alla direzione scolastica.

Con o senza email, il genitore si è prestato a scuola e ha aggredito l'insegnante che ha scritto la nota al figlio. A quel punto è stato necessario l'intervento di altre persone per soccorrere il docente. Sul caso si stanno facendo tutti gli accertamenti.

Quello che è accaduto ha fatto il giro dei social. In un post si legge: "È inaccettabile che  un insegnante debba subire violenze fisiche per il semplice fatto di svolgere il proprio lavoro.  Questo atto di aggressione non solo è un vile attacco contro un educatore che dedica la sua vita alla formazione dei nostri figli, ma rappresenta anche una grave mancanza di rispetto verso tutta la comunità scolastica". E ancora: "È inammissibile che un genitore risponda con violenza a un richiamo disciplinare, un normale strumento educativo usato per il bene del bambino. Gli insegnanti devono essere protetti e rispettati, non minacciati o aggrediti. La violenza non può e non deve mai essere giustificata.A tutti gli insegnanti, voglio dire grazie.  Grazie per la vostra pazienza, per la vostra passione e per il vostro coraggio.  Continuiamo a sostenerla e a rispettarla, perché il futuro dei nostri figli è nelle vostre mani. Non siete soli".

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