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Prelievo forzato di ovuli da un’infermiera, il ginecologo Antinori sconterà condanna ai domiciliari

Il ginecologo Severino Antinori sconterà i sei anni e mezzo di condanna ai domiciliari per motivi di salute. Questo quanto deciso dal Tribunale di Sorveglianza di Milano che ha accolto la richiesta dei legali del condannato tra cui c’è anche Carlo Taormina. Solo il 25 novembre scorso la sua condanna era divenuta definitiva a seguito della sentenza della Corte di Cassazione.
A cura di Filippo M. Capra
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Lo scorso 25 novembre la Corte di Cassazione aveva messo la parola fine al procedimento giudiziario nei suoi confronti, condannandolo definitivamente a 6 anni e 6 mesi di reclusione per aver sottratto con la forza e la violenza gli ovuli di una sua infermiera. Il ginecologo Severino Antinori però non sconterà la sua condanna in carcere, bensì ai domiciliari per motivi di salute. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Milano che ha accolto la richiesta dei legali dell'uomo, Carlo Taormina, Gabriele Maria Vitiello e Tommaso Pietrocarlo.

L'arresto e le accuse nei suoi confronti

L'arresto del famoso ginecologo era arrivato il 13 maggio del 2016 nell'ambito dell'inchiesta condotta dai carabinieri del Nas di Milano. Subito gli erano state formalizzate accuse gravissime, come quella di aver espiantato ovuli fecondabili con la violenza a una paziente. Come riportato allora, l'attuale 75enne ginecologo avrebbe "immobilizzato, anestetizzato e costretto" un'infermiera spagnola di 24 anni a subire l'espianto degli ovuli per una fecondazione eterologa assistita.

Chi è Severino Antinori e perché è famoso

Antinori è un ginecologo italiano divenuto famoso per aver sperimentato già quarant'anni fa la fecondazione in vitro, applicandola anche a donne già in menopausa. Nell'82 aprì la sua prima clinica privata e nel '94 permise a una donna, Rossana Della Corte di 63 anni, di rimanere incinta. Otto anni più tardi aveva annunciato di aver usato la clonazione per indurre la gravidanza in altre tre donne. Infine, nel 2014 i Nas dei carabinieri si presentarono nella sua clinica di Milano riscontrando alcune "gravi irregolarità". Poi, la vicenda legata all'infermiera, il lungo iter giudiziario e la condanna in via definitiva a sei anni e mezzo.

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