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Precipitò e morì a 16 anni con un ultraleggero: dopo 15 anni ancora nessun risarcimento per la famiglia

Il 6 aprile 2010 una ragazza di sedici anni è precipitata con un ultraleggero nel fiume Adda all’altezza della casina Barbina. Nonostante siano passati quindici anni, la famiglia non ha mai avuto un risarcimento.
A cura di Ilaria Quattrone
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(Repertorio)
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Il 6 aprile 2010, che era un giorno di Pasquetta, una ragazza di sedici anni è precipitata con un ultraleggero nel fiume Adda all'altezza della casina Barbina. Con lei c'era il pilota e il proprietario del velivolo. Da quel giorno sono passati quindici anni e la famiglia non ha mai avuto un risarcimento.

"Abbiamo speso tutto in cause legali e non abbiamo ancora ottenuto alcun risarcimento", hanno raccontato il padre e lo zio della ragazza al giornale Il Cittadino di Lodi. I due uomini sostengono che se il tribunale di Lodi, che si è occupato del caso, avesse disposto subito e in breve tempo un sequestro sull'eredità del pilota, tutto si sarebbe risolto in tempi brevi. Erano stati proprio loro a chiedere questa garanzia dopo che era stato scoperto che l'assicurazione del velivolo era scaduta.

Invece il patrimonio è stato destinato a qualcuno in Lussemburgo e, quando il tribunale ha disposto la revocatoria della cessione dei beni, non sarebbe rimasto molto e non è ancora sicuro che quel poco vada alla famiglia della sedicenne: "Silvia già ci aiutava nel bar noi e sognava di aprire un agriturismo. Noi quel sogno, nel ricordo di una ragazza che credeva nel lavoro della sua famiglia, non abbiamo potuto realizzarlo", ha detto ancora il padre con rammarico.

"Non siamo qui con i cartelli contro qualcuno, ma perché vogliamo una giustizia capace di tutelare tutti. Quello che è successo alla nostra famiglia può capitare a chiunque", ha poi concluso.

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