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Precipita per 30 metri dalla zip-line in Valtellina, la relazione: “Gravi violazioni e carenza di sicurezza”

L’esito della relazione tecnica degli ingegneri dopo l’incidente avvenuto il 5 maggio 2024. Ghizlane Moutahir precipitò nel vuoto a pochi metri dalle nipoti che la stavano filmando.
A cura di Francesca Del Boca
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

"Irregolarità sistematiche e gravi violazioni, sia tecniche che gestionali". È l'esito della relazione depositata in Procura e redatta dai tecnici incaricati di fare luce sulla tragedia di Bema, quando lo scorso 5 maggio la 41enne Ghizlane Mouthair perse la vita precipitando per 30 metri nel vuoto mentre attraversava in volo la Valle del Bitto sulla zip-line Fly Emotion di Sondrio: in quel momento le nipoti, che filmavano con il cellulare, la stavano attendendo all'arrivo. Sono cinque gli indagati a seguito dell'incidente: l'amministratore delegato della società Fly Emotion, il direttore dello stabilimento, due addetti all'imbracatura e il terzo dipendente che ha effettuato l'ultimo controllo di sicurezza e dato il via libera alla partenza di Moutahir.

I rilievi sono stati effettuati dagli ingegneri Paolo Pennacchi e Marco Leati, nominati dal procuratore di Sondrio Piero Basilone e dal sostituto Daniele Carli Ballola lo scorso giugno, quando è stata disposta la perizia tecnica per valutare le condizioni dell'impianto, le imbracature utilizzate e i vari collaudi e autorizzazioni.

Oggi, le conclusioni sono pesantissime. All'interno del documento agli atti sono infatti state evidenziate numerose carenze documentali (su tutte l'autorizzazione firmata sempre nel 2011 dal Comune di Albaredo San Marco in merito all'esercizio dell'impianto, concessa senza preventiva verifica della commissione provinciale di vigilanza) e di sicurezza sulle attrezzature.

I tecnici, sottolineando la "formazione del personale gravemente carente", hanno inoltre ricostruito le ultime fasi prima del lancio di Ghizlane Moutahir, caratterizzato da "negligenza tecnica e organizzativa". Dalle immagini dei filmati emerge come l’imbracatura della donna non fosse correttamente sistemata, in particolare i cosciali, la parte dell’imbrago destinata alle gambe, che le avrebbero dovuto garantire la posizione orizzontale mentre scorreva lungo la fune di acciaio. Questi non erano infatti "ben posizionati", e in certe riprese addirittura "assenti o non visibili", quando avrebbero invece dovuto avvolgere saldamente le gambe della 41enne in volo.

Ma non solo. L'ultimo collaudo a cui sarebbe stata sottoposta la zip-line Fly Emotion di Sondrio e di cui è stata trovata traccia documentale risale al 2011, ovvero l'anno di apertura dell'impianto al pubblico.

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