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Preattoni vende coltelli dal 1902: “Un tempo a Milano gli arrotini erano in centro, riutilizzare era importante”

“Le coltellerie, tempo fa, erano tutte in centro, gli arrotini anche. Una volta era importantissimo il concetto di affilare. Oggi si compra tutto pre-confezionato”: Lorenzo Preattoni racconta a Fanpage.it come ha resistito la sua bottega storica a Milano.
A cura di Paolo Giarrusso
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In via Manzoni, angolo via della Spiga, dunque in posizione centralissima, troviamo Preattoni: coltelleria, prodotti per la rasatura e la cura della persona, profumi e articoli per fumatori. Questo negozio, è stato aperto nel 1946 da Giuseppina Preattoni, terza generazione di un'attività nata in via Ciovassino, nel 1902, dal bisnonno arrotino. A guidarlo, ora, è Lorenzo Preattoni.

Lorenzo, ci racconti questo percorso di storia e tradizione familiare…

Intorno al 1850, il trisnonno, da Garbagnate Milanese, viene a Milano e rileva un'osteria in via Ciovassino. Non si sa il perchè, ma il bisnonno, invece, cede l'osterìa e, nel 1902, inizia l'attività di arrotino. Il primo negozio fu in via dell'Orso, dove poi si è insediato il nonno. Questo in cui ci troviamo, l'ha aperto, nel 1946, Giuseppina, la sorella del nonno. La differenza di questo negozio, rispetto a quello di via Dell'Orso, è che là c'era solo coltelleria, laboratorio e affilatura, qui, da sempre, c'è la vendita di coltelli e profumi. Su questa strada ha proseguito mio padre e ora ci sono io, con le mie particolarità.

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Competenza, gentilezza, determinazione, pazienza. Che cosa occorre per portare avanti questa storica attività?

Questo negozio lo definisco a mia immagine e somiglianza, perché ci sono tutte cose che mi piacciono. Il mio lavoro è proprio quello di scegliere dei prodotti che abbiano una qualità e funzionalità da proporre alla mia clientela. Sono uno che propone prodotti di un certo tipo, dopo avere fatto una selezione a priori. Infatti, quando il cliente mi chiede qual è il prodotto migliore, io rispondo: "tutti quelli che sono qua dentro". Ci vuole quello che piace e dia soddisfazione al cliente. Quindi, competenza, innanzitutto, unitamente a tutto ciò che lei ha detto”.

Massima qualità e originalità, dunque. Ha voluto puntare su questi due aspetti. E su che altro ancora?

Oltre ai prodotti in piccola quantità, per ciò che riguarda la barberia e la profumeria, il focus è sui prodotti fatti a mano, artigianali: ad esempio, i manici dei rasoi e dei pennelli fatti con materiali naturali, con resine particolari, in modo da creare un pezzo unico. Qui si possono trovare anche delle trottole, che sono dei giochi più antichi al mondo.

La clientela è per lo più straniera? Cosa chiede, in particolare?

La clientela vuole sempre essere coccolata, consigliata. Quella straniera è molto importante, anche perchè noi offriamo dei prodotti che in Italia magari consideriamo normali, ma all'estero non lo sono per niente. Abbiamo l'originalità e il gusto italiano che, fortunatamente, riusciamo a trasmettere anche agli stranieri.

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C'è una ricetta, un segreto per ritagliarsi uno spazio di attività come questo?

La mia fortuna è che i muri sono di famiglia. Pertanto non dobbiamo parlare di affitti che, soprattutto in centro, a Milano, sono diventati assurdi, impossibili. Altrimenti, sarebbe difficile mantenere una posizione di questo genere, vendendo i miei prodotti. Le coltellerie, tempo fa, erano tutte in centro, gli arrotini anche. Una volta era importantissimo il concetto di affilare strumenti come rasoi, forbici, coltelli, perché servivano per lavorare. Oggi, ormai, si compra tutto pre-confezionato, pre-tagliato, oserei dire pre-masticato. Quindi, nessuna ricetta particolare, ma tanta passione. Io continuo, perchè quello che faccio mi piace, mi diverto tutti i giorni. È un lavoro impegnativo per l'orario, ma che dà soddisfazione.

Una domanda provocatoria. Il futuro, è allora, di botteghe storiche come la sua?

Non credo che le botteghe storiche abbiano molto futuro. A meno che non diventino un marchio, cioè  propongano un proprio prodotto, che si differenzi dagli altri e che dia un margine di guadagno maggiore. La maggior parte degli articoli che vendo si possono trovare da altre parti. Io faccio, infatti, come ripeto, un lavoro di selezione a priori e di proposta e questo dovrebbe premiare il cliente che viene da me e trova un professionista competente,  che ha visitato acciaierie, fabbriche di coltelli, sa come si crea un profumo e come scegliere un sapone da barba di qualità. Il problema è che, oggi, molte di queste cose non interessano più.

Dopo Lorenzo Preattoni, chi troveremo dietro a questo bancone, al timone di questa bottega storica?

Vedremo… Al momento mia figlia Veronica ha deciso di fare altre scelte. Il lavoro, in negozio, è certamente impegnativo. Non è detto che non si prospetti qualche altra soluzione.

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