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Pranzi gratis in cambio di favori: arrestato per corruzione comandante dei vigili di Ponte Tresa

Il comandante della polizia locale di Ponte Tresa, in provincia di Varese, è stato arrestato e posto ai domiciliari per corruzione. È accusato di aver ricevuto per almeno due anni regali e pranzi gratis da commercianti, ambulanti e ristoratori della zona in cambio di un trattamento di favore su pratiche amministrative, multe e irregolarità.
A cura di Simone Gorla
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Pranzi gratis al ristorante, scorte di frutte e verdura, scarpe, perfino un viaggio pagato in Marocco. Sono i "regali" che il comandante della polizia locale di Ponte Tresa, in provincia di Varese, riceveva da commercianti, ambulanti e ristoratori della zona in cambio di un "aiuto" sulle pratiche amministrative, con l'omissione di controlli e la mancata segnalazione di irregolarità. I finanzieri della compagnia della guardia di finanza di Luino hanno arrestato con l'accusa di corruzione Stefano Ceratonio, comandante dei vigili, che è stato posto agli arresti domiciliari. I presunti corruttori – un italiano, un cinese e due cittadini marocchini – hanno ricevuto la misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L'indagine della guardia di finanza partita dalla denuncia di un agente

"L'indagine è partita due anni fa dalla denuncia di un agente in servizio presso la polizia locale cittadina, che aveva individuato comportamenti irregolari da parte del comandante", spiega a Fanpage.it il capitano Felice Stringile, comandante della compagnia di Luino. Dalla segnalazione del vigile sono iniziate le verifiche delle fiamme gialle, coordinate dalla Procura della Repubblica di Varese. Attraverso appostamenti, pedinamenti e acquisizione di documenti i militari hanno trovato conferma delle accuse e raccolto per due anni elementi a carico dell'indagato. Gli investigatori sospettano però che i comportamenti illegali del vigile fossero già iniziati negli anni precedenti.

Pranzi, cibo e scarpe in cambio di favori ad ambulanti e ristoratori

Il pubblico ufficiale aveva sfruttato il suo ruolo per diventare il punto di riferimento per ambulanti e negozianti, che si rivolgevano a lui per sbrigare pratiche amministrative, evitare multe e controlli e avere un canale privilegiato nei rapporti con la pubblica amministrazione. In cambio il poliziotto pranzava gratis nei ristoranti dei complici quasi ogni giorno, tanto da meritarsi il soprannome di "il mangione". Oltre ai pasti gratis, riceveva anche altri regali tra cui cibo, frutte e verdura, con il "prelievo in maniera sistematica di interi borsoni di prodotti alimentari senza pagare nulla" ma anche una vacanza in Marocco. Questi "favori", secondo gli inquirenti, erano ottenuti in cambio della garanzia di controlli meno rigidi nei confronti degli ambulanti amici, per esempio sull'occupazione delle aree pubbliche.

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