Potrebbe essere all’estero Giacomo Bozzoli, ergastolano per aver ucciso lo zio: è in fuga con la compagna e figlio
Da quanto tempo è in fuga Giacomo Bozzoli, nipote condannato in via definitiva all'ergastolo per aver ucciso lo zio Mario gettandolo nel forno della loro fonderia, è ancora tutto da chiarire. Quando i carabinieri, dopo la sentenza della Cassazione emessa il primo luglio, si sono presentati a casa sua per trasferirlo in carcere lui non si è fatto trovare.
Ora, a distanza di giorni, emergono alcuni dettagli: primo tra tutti sono irreperibili anche la compagna e il figlio di quasi 9 anni, facendo immaginare dunque che l'ergastolano non sia in fuga da solo ma con la sua famiglia. Dove sono e da quanto sono in fuga resta ancora un mistero. Altra certezza però è che Giacomo Bozzoli non ha con sé il passaporto – come riporta Il Corriere della Sera – dal momento che risulta scaduto e mai rinnovato. E ancora: l'ultimo accesso di whatsapp risulta alle 3.30 del mattino fra il 23 e il 24 giugno, poi il silenzio. I suoi vicini di casa avrebbero detto di non vederlo da almeno una settimana.
Nella serata di ieri martedì 2 luglio è emerso che Bozzoli possa essere in uno dei Paesi esteri confinanti con l'Italia: sarebbero in corso tentativi di convincerlo a rientrare. La sua fuga potrebbe durare ancora poco. Tutti i Paesi europei sono stati allertati e ora Giacomo Bozzoli è stato dichiarato latitante.
Per arrivare alla sentenza di condanna in Cassazione ci sono voluti anni dall'omicidio avvenuto l'8 ottobre del 2015. Non c'è mai stata una confessione e sono stati necessari anni per avere le prove da presentare in tribunale contro Bozzoli. L'accusa ha sempre sostenuto che Bozzoli avesse ucciso lo zio Mario perché lo odiava: era convinto gli intralciasse i suoi progetti sul lavoro e di conseguenza anche i suoi guadagni. Tutti e tre i gradi di giudizio hanno confermato che Giacomo Bozzoli abbia buttato il corpo dello zio nel forno della fonderia di famiglia che si trova a Marcheno, nel Bresciano, facendo perdere le tracce. L'imputato si è sempre dichiarato innocente e aveva sempre detto fin da subito che non sarebbe scappato davanti alla giustizia: anche per questo motivo non c'è mai stato un imminente pericolo di fuga così Bozzoli ha atteso la sentenza della Cassazione sempre da uomo libero. A qualche giorno dalla decisione dei giudici del terzo grado di giudizio si è reso irreperibile.