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Positivo alla variante inglese del Covid torna in Italia dalla Svizzera in treno e taxi: denunciato

Un 30enne italiano è stato denunciato dai carabinieri per “mancato rispetto delle misure di contenimento sanitario”. L’uomo lavora come cameriere in una struttura ricettiva nella zona di Saint Moritz, in Svizzera. Due giorni fa ha scoperto di essere positivo alla variante inglese del Coronavirus, ma ha violato la quarantena e ha deciso di tornare a casa, in provincia di Como, prendendo tre treni e un taxi per rientrare in Italia.
A cura di Francesco Loiacono
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Immagine di repertorio
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Era consapevole di essere positivo al Coronavirus, per altro a una delle sue varianti più preoccupanti, quella inglese, ma ha deciso di tornare lo stesso dal luogo in cui stava lavorando, in Svizzera, al suo domicilio in provincia di Como. E per raggiungere la sua abitazione il protagonista della vicenda, un cameriere italiano di 30 anni, ha preso ben tre treni e un taxi, senza comunicare all'ignaro tassista il rischio a cui lo stava esponendo. Adesso l'uomo deve rispondere di "mancato rispetto delle misure di contenimento sanitario", reato punito con la reclusione dai 3 ai 18 mesi. Ma la sua posizione, stando a quanto appreso da Fanpage.it, potrebbe aggravarsi e potrebbe trovarsi a rispondere di epidemia colposa qualora dovessero emergere altri contagi derivanti dalla sua "fuga".

L'uomo lavorava come cameriere nella zona di Saint Moritz: è lì che si è contagiato

A denunciare l'uomo sono stati i carabinieri del comando provinciale di Como, che sono stati informati della sua partenza dalle autorità svizzere. Il cameriere lavorava infatti nella zona di Saint-Moritz, famosa località montana che negli scorsi giorni era finita al centro delle cronache per alcuni focolai di Coronavirus. L'uomo a quanto pare era impiegato in una struttura ricettiva in cui si sono verificati alcuni casi: la sua positività al virus era stata accertata due giorni fa e il cameriere sarebbe dovuto rimanere in quella struttura per la quarantena, ma ha deciso di violarla per tornare in Italia.

Il tassista che lo ha trasportato è già stato contattato dall'Ats

L'uomo non è residente in provincia di Como, ma nel Comasco possiede un'abitazione dove ha deciso di trascorrere la quarantena. È lì che i carabinieri lo hanno raggiunto dopo l'indicazione delle autorità elvetiche. Ai militari dell'Arma il 30enne ha confermato tutta la storia, spiegando di aver preso i tre convogli e il taxi ma di aver sempre indossato la mascherina durante i suoi spostamenti. L'ignaro tassista che lo ha trasportato è stato già contattato dall'Ats (Agenzia per la tutela della salute): la speranza è che, anche considerando le modalità di trasporto, non sia stato contagiato.

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