Portò la meteorina Ambra Battilana alle cene di Arcore, Emilio Fede dovrà risarcirla con 25mila euro
Il Tribunale civile di Milano ha condannato Emilio Fede a risarcire 25mila euro di danni a Ambra Battilana, ex meteorina portata alle cene di Arcore dallo storico direttore del Tg4. Per i giudici, l'ex miss costituita parte civile nel processo Ruby bis sarebbe stata vittima "di violenza contro le donne, che produce sofferenza psicofisica".
Le cene del bunga-bunga ad Arcore
La vicenda risale al 2010. Ambra Battilana, dopo la vittoria come Miss Piemonte, finisce con l’amica Chiara Danese in un casting tv di Emilio Fede. Quest’ultimo offre loro il ruolo di "meteorine" a Mediaset, con un compenso di 3mila euro a settimana, e un invito per una serata a Villa San Martino. Che, secondo la testimonianza di Battilana, si svolge tra giochi erotici e spettacoli hot: alcune ragazze si toccano, un'altra gira nuda intorno al tavolo, un'altra ancora balla la lap dance.
Esortate dagli altri invitati a farsi coinvolgere dalla serata e dai giochi vari giochi erotici, Battilana e Danese decidono presto di andarsene, e vengono fatte riaccompagnare a Milano da un contrariatissimo Emilio Fede. "Allora cosa siete venute a fare qua?", le parole del giornalista alle ragazze. "Emilio Fede ci minacciò dicendoci che se andavamo via, per Miss Italia non avevamo possibilità. Mi ricordo che Berlusconi annuiva".
"Ambra Battilana adescata per un presunto casting a Mediaset"
Passata in giudicato la condanna di Emilio Fede per induzione alla prostituzione, adesso al giornalista toccherà risarcire Ambra Battilana con 25mila euro. Per "il turbamento emotivo subito" dall'invitata a Villa San Martino, finita al centro del processo Ruby, dopo "la consapevolezza di essere stata adescata per un presunto casting presso Mediaset". Ma anche per "la forte delusione nel prendere atto che la sua bellezza e l’aspirazione di successo come modella fossero state sfruttate da persone amorali per turpi finalità".
Ambra Battilana e il Me Too in America
"In Italia non sono stata creduta, mi hanno definita una prostituta, una persona che cercava fama, ma che fama è quella di vittima di molestie?", aveva raccontato a Fanpage.it Ambra Battilana, figura centrale nell'ambito della rivoluzione del Me Too. "Ho perso gli anni della mia vita in Italia. Qui non mi consideravano più, ho lasciato Torino e l'Italia".
E ancora. "A quelle cene ho visto ragazze che volevano compiacerlo per motivi lavorativi, era un abuso di potere indiretto. Io all'inizio non riconobbi neanche Silvio, poi vidi le altre ragazze che lo chiamavano Presidente e allora capii” ha raccontato in aula. “Cantavano l’inno di Forza Italia mentre venivano palpeggiate e toccate”.