Poliziotto riceve in Questura un portafogli smarrito e si intasca i soldi: due anni di condanna

Arriva una condanna definitiva di due anni per un poliziotto della Questura di Milano. La Cassazione ha confermato i reati di peculato, falsità ideologica e materiale e depistaggio: l'ultimo grado di giudizio ha respinto il ricorso accertando la pena con la sospensione condizionale.
La dinamica dell'accaduto
I fatti risalgono al 2019 quando in Questura a Milano è entrato un tassista e ha consegnato un portafogli marca Prada che un cliente aveva lasciato in auto. All'interno c'erano 250 euro e tutti i documenti. A ricevere il portafogli è stato l'agente ora condannato che all'epoca dei fatti aveva 26 anni. Sul verbale il poliziotto ha scritto del ritrovamento del portafoglio riportando però la marca sbagliata, scrive che si tratta di un oggetto marca Fossil. Riporta apposta anche la somma sbagliata di denaro all'interno, ovvero non 250 euro ma 10. La differenza, secondo l'accusa, se l'è intascata lui.
Le indagini dei suoi colleghi
Dalle indagini avviate dai suoi colleghi non appena emersero i primi sospetti, è stato accertato che l'allora 26enne – come riporta Il Giorno – aveva riportato e consegnato atti falsi per coprire ciò che aveva fatto. Non solo, all'ufficio che si occupa di oggetti smarriti aveva consegnato un altro tipo di portafogli. Per i giudici dei tre gradi di giudizio non ci sono dubbi che sia stato l'agente condannato a far sparire i soldi e il portafogli.
Ora per l'agente si aprirà anche un procedimento disciplinare che avrà come conseguenza una sanzione: quella più grave potrà essere l'espulsione dalla polizia. L'agente subito dopo i fatti era già stato sospeso.