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Più vaccini anti-Covid alle regioni più ricche: la lettera di Letizia Moratti ad Arcuri

La neo assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti ha chiesto al commissario Arcuri di tenere in considerazione per la distribuzione dei vaccini anti Covid alcuni criteri, quali il contributo che le Regioni danno al Pil, mobilità, densità abitativa e zone più colpite dal virus. Stando alle prime indiscrezioni confermate a Fanpage.it dai capigruppo dell’opposizione in Regione, la richiesta sarà scritta nero su bianco in una lettera che sarà inviata ad Arcuri.
A cura di Giorgia Venturini
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"Contributo che le Regioni danno al Pil, mobilità, densità abitativa e zone più colpite dal virus". Sarebbero questi i quattro criteri che la neo assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti ha chiesto di tenere in considerazione per la distribuzione dei vaccini anti Covid. La richiesta sarebbe da consegnare nero su bianco in una lettera nei prossimi giorni al commissario Domenico Arcuri, responsabile incaricato proprio per la distribuzione delle dosi. A confermare l'indiscrezione anche il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, presenti con i loro rappresentanti alla riunione dei capigruppo voluta proprio dalla Moratti. Nella lettera infatti la neo assessore chiederebbe al commissario Arcuri di tenere conto di alcuni parametri che farebbero schizzare in pole la Lombardia per quanto riguarda il numero delle dosi anticovid da destinare.

M5s: Preoccupati per i criteri dell'assessore

Tra i capigruppo presenti in riunione anche Massimo De Rosa del Movimento 5 Stelle che si dice preoccupato per i criteri annunciati dalla Moratti riguardo la distribuzione dei vaccini Covid: "L’assessore Moratti ha annunciato un’interlocuzione con Arcuri riguardo ai criteri di suddivisione nazionale della distribuzione delle dosi. Questo merita una discussione immediata in Consiglio: i criteri elencati al momento ci sembrano discutibili se non discriminatori". E poi aggiunge: "Fin qui, come ammesso da Moratti, il coinvolgimento del Consiglio è stato relativo. Proprio per questo abbiamo preteso che di qui in avanti le decisioni siano trasparenti, chiare, legate ai bisogni reali dei territori e che sia il consiglio, e non altre sedi, il luogo delle decisioni nell’interesse dei cittadini". Contrario alle affermazioni della Moratti anche il consigliere regionale di + Europa: per Michele Usuelli "partiamo col piede sbagliato. Diciamo che c'è sempre qualcuno che ha più Pil di te. La politica deve governare il fenomeno cercando di salvaguardare proprio l'altro lato, indipendentemente dal Pil. Sennò mettiamo il vaccino in vendita in farmacia, e chi batte il prezzo più alto se lo aggiudica".

Moratti chiede sospensione immediata della zona rossa

La notizia arriva pochi minuti dopo l'annuncio del presidente della Regione Attilio Fontana che conferma il ricorso contro il Dpcm al Tribunale amministrativo del Lazio per sospendere la zona rossa in Lombardia. Lo ha comunicato lo stesso governatore nel corso di un punto stampa a Palazzo Lombardia: "I nostri avvocati hanno predisposto il ricorso che tra stasera e domani mattina verrà depositato al Tar del Lazio. Si impugna nella parte dei criteri, facendo riferimento agli scenari anziché all'incidenza". Secondo il governatore la decisione non sarebbe "coerente con i dati complessivi aggiornati dell'andamento epidemiologico in Lombardia". Già nella serata di domenica l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, aveva chiesto al ministro della Salute Roberto Speranza di sospendere immediatamente e per 48 ore l’ordinanza: la Moratti aveva inoltre chiesto che il nuovo calcolo dell’Rt avvenga il 19 gennaio così da restare zona arancione senza tornare in zona rossa.

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