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Più magri e sportivi, ma più depressi e stressati: come stanno i lombardi rispetto al resto d’Italia

L’Università Cattolica ha pubblicato la ventesima edizione di Osservasalute. Nel rapporto vengono indicati alcuni parametri, dalla percentuale di persone sovrappeso, al numero di fumatori e il tasso di mortalità, che aiutato a capire lo stato di salute dei cittadini.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
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Più sportivi e attenti all'alimentazione, ma meno previdenti e con più difficoltà dal punto di vista psicologico. Questo è il lombardo medio che emerge dai dati pubblicati nella ventesima edizione del rapporto Osservasalute, realizzato dalla sede di Roma dell'Università Cattolica. Esaminando, sia a livello regionale che nazionale, diverse variabili, lo studio intende indicare lo stato di salute dei cittadini per poter comprendere meglio la società dei nostri giorni.

Ecco, allora, che si vede come negli ultimi anni sempre meno persone fumano, ma il consumo di medicinali antidepressivi aumenta in continuazione. Infine, si vede chiaramente come quello della crisi demografica sia un problema da prendere in seria considerazione, anche a causa degli effetti del Covid-19.

Sport, dieta e fumo

Partendo dai dati positivi, Osservasalute indica che in Lombardia solo il 22 per cento della popolazione sopra i tre anni non pratica sport. Un numero nettamente inferiore rispetto alla media nazionale che si attesta oltre il 33 per cento.

A questo potrebbe essere collegato il fatto che il 31 per cento dei cittadini lombardi è in sovrappeso, contro la media italiana del 34,2 per cento, e poco più del 10 per cento risulta obeso, mentre nel resto del Paese la media è del 12 per cento.

Prendendo in considerazione, poi, il numero di fumatori, si osserva come tra il 2007 e il 2021 questi siano diminuiti di oltre il 16 per cento. Ad oggi, solo il 18 per cento dei lombardi d'età superiore ai 14 anni fuma, un punto percentuale in meno rispetto alla media italiana.

Prevenzione e salute mentale

Gli aspetti più dolenti si registrano in tema di prevenzione e salute mentale. È stato registrato che solo il 56 per cento dei lombardi decide di sottoporsi al vaccino antinfluenzale per evitare di ammalarsi con l'influenza invernale. A livello nazionale, infatti, la copertura raggiunge il 58 per cento.

Forse l'aspetto più preoccupante risiede, però, nel consumo degli antidepressivi. Il valore medio negli ultimi 15 anni è cresciuto del 48,7 per cento. Un incremento che si trova anche a livello nazionale, ma di certo inferiore: 39,9 per cento.

Crisi demografica

Che l'Italia ha un problema demografico è risaputo e questo si acuisce proprio in Lombardia. Il tasso di fecondità, quindi il numero medio di figli per ciascuna donna, tra il 2007 e il 2021 è sceso del 13,6 per cento, mentre il calo medio nel resto della penisola è del 10,7 per cento.

Insieme al calo delle nascite, c'è anche l'incremento della mortalità. Questo si è registrato soprattutto nel 2020, l'anno dell'arrivo della pandemia da Covid-19, in cui la Lombardia ha registrato per la prima volta un tasso di mortalità più alto del resto del Paese: più 36 per cento per gli uomini e 31 per cento per le donne, oltre il doppio in entrambi i casi di quanto registrato a livello nazionale.

Di contro c'è che l'aspettativa di vita continua a crescere, anche se leggermente. In generale, questa è di sei mesi più alta che nelle altre regioni, con gli uomini che arrivano a 81 anni e un mese e le donne a 85 anni e tre mesi.

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