Pioggia di multe per eccesso di velocità a Pavia, ma l’automobilista non è mai uscito dal Veneto
Una raffica di sanzioni per eccesso di velocità, almeno 9. Tutte su una provinciale della Val Tidone, Pavia, dove il limite è segnato a 70 chilometri orari: a pizzicare l’automobilista scorretto è infatti l’autovelox di Torrevecchia Pia che ogni volta, implacabile, registra lo sgarro al volante e lo trasforma in un salato verbale da pagare. Peccato che, però, l'anziano conducente viva nei pressi di Rovigo, a 300 chilometri da quell'autovelox. E che quella strada di campagna manco sa dove sia.
Un qui pro quo nato da un errore dell’accertatore elettronico, che nel passaggio dell'auto ha confuso alcune lettere della targa: una R, facente capo alla targa dell'anziano residente a Rovigo (che da anni non fuoriesce dai confini del Veneto), al posto della P, appartenente al vero trasgressore.
"Ho contestato tutte le contravvenzioni pervenute a mio padre e i verbali sono stati annullati, quindi è stato riconosciuto lo sbaglio", ha commentato a Il Giorno Angelo Motta, figlio dell’anziano automobilista, per mesi e mesi ingiustamente multato. "Ma ogni volta devo inoltrare una pec o spendere i soldi per una raccomandata. Senza contare che anche la polizia provinciale spende per inoltrare la contravvenzione e non riceve nemmeno il denaro della violazione, visto che la multa arriva dopo mesi al vero trasgressore".
E ancora. "Chi lavora sbaglia, capita anche a me. Ma non si può commettere sempre lo stesso sbaglio quando è stato fatto notare l’errore, si cerca di porvi rimedio. In questo caso non accade e proprio questa mattina ho segnalato alla Prefettura il disservizio nella speranza di non ricevere il decimo verbale”. Chissà se la raffica di sanzioni, adesso, potrà dirsi conclusa per sempre.