Pierluigi Beghetto, l’assessore massacrato per i sacchi di pellet: “Non è riuscito a urlare”
Nella giornata di domenica 21 aprile l'assessore Pierluigi Beghetto è stato ucciso a Esino Lario, comune che si trova in provincia di Lecco. Per l'omicidio è stato arrestato Luciano Biffi, un musicista di strada di sessant'anni. Agli inquirenti ha detto: "Sì, sono stato io a ucciderlo". Una confessione che aveva già reso ai soccorritori quando, il giorno del delitto, li aveva portati al piccolo cortile dove si trovava il cadavere del 53enne.
Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Giorno, lo avrebbe colpito con un sasso alla testa e poi con una roncola infine lo ha sgozzato con un fendente alla gola. Interrogato dalla sostituta procuratrice Giulia Angeleri, il 60enne – difeso dall'avvocato Giorgio Pagnoncelli – ha indicato il possibile movente. Avrebbe aggredito l'uomo per alcuni sacchi di pellet che l'assessore avrebbe lasciato negli spazi comuni della palazzina.
Sembrerebbe che non ci sia stato alcun litigio: nessuno avrebbe sentito urla. "Il mio assistito mi è parso lucido, ma molto provato per quanto successo", ha spiegato il legale. Nella giornata di ieri, martedì 22 aprile, è stata depositata la richiesta di convalida dell'arresto e l'applicazione della misura cautelare. L'udienza si svolgerà oggi, martedì 23 aprile. Sempre oggi si svolgerà l'autopsia sul corpo della vittima.
Pierluigi Beghetto abitava a Usmate Velate, in provinciai di Monza, insieme alla moglie e ai due giovani figli. Aveva scelto poi di impegnarsi come assessore e volontario a Esino Lario. Nello stesso paese gestiva l'Ape Montana, un'apicoltura.