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Monia Bortolotti accusata di infanticidio

Pedrengo, “Piccolo amore di mamma”: la scritta della mamma sulla tomba dei due figli che ha soffocato

Monia Bortolotti è stata arrestata con l’accusa di doppio infanticidio. La 27enne è ritenuta responsabile dalla Procura di Bergamo della morte dei suoi figli Alice, di 4 mesi, e Mattia, di 2 mesi. Sulle lapidi di entrambi aveva fatto scrivere: “Piccolo amore di mamma e papà”.
A cura di Enrico Spaccini
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Le lapidi di Alice e Mattia Zorzi (foto di Chiara Daffini - Fanpage.it)
Le lapidi di Alice e Mattia Zorzi (foto di Chiara Daffini – Fanpage.it)
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Alice e Mattia Zorzi hanno vissuto solo pochi mesi e non hanno fatto in tempo a conoscersi. Sono i figli che la 27enne Monia Bortolotti ha avuto con il suo compagno Cristian Zorzi. La prima è deceduta a 4 mesi, il 15 novembre 2021, mentre il secondo il 25 ottobre 2022, a 2 mesi di vita. Sulle lapidi dei due fratelli è scritta la stessa frase: "Piccolo amore di mamma e papà", ma per la loro morte è indagata proprio la madre che ora si trova in carcere con l'accusa di doppio infanticidio.

La scritta sulla lapide di Mattia Zorzi (foto di Chiara Daffini - Fanpage.it)
La scritta sulla lapide di Mattia Zorzi (foto di Chiara Daffini – Fanpage.it)

Le indagini dei carabinieri dopo la morte di Mattia

Bortolotti è stata arrestata lo scorso 4 novembre a Pedrengo, in provincia di Bergamo. Secondo la Procura, la 27enne avrebbe provocato la morte dei suoi due figli "perché non sopportava il loro pianto". Le indagini dei carabinieri erano scattate dopo la morte di Mattia, il 25 ottobre 2022. Considerando che era il secondo figlio che la ragazza aveva perso in meno di un anno e in circostanze simili, i militari hanno voluto vederci chiaro richiedendo un'autopsia sul corpo del piccolo.

L'esame del medico legale ha evidenziato che la morte del piccolo era sopravvenuta per "asfissia meccanica acuta da compressione del torace". Per la Procura, Bortolotti lo avrebbe soffocato fino alla morte, cosa che potrebbe aver fatto anche con la prima figlia, Alice. Il suo corpo è stato riesumato, ma le condizioni di conservazione non erano ottimali e probabilmente la vera causa della sua morte non si potrà mai sapere con certezza.

La difesa di Monia Bortolotti sul gruppo Facebook

Venuta a conoscenza delle indagini della Procura, più volte Bortolotti aveva affidato ai social i propri pensieri. La 27enne, dopo la morte di Alice, si era iscritta nel gruppo Facebook Sids Awereness, dedicato al supporto e alla condivisione di racconti di genitori che hanno vissuto la morte in culla dei propri figli.

Nei vari post, Bortolotti affermava di aver sempre trattato con cura i suoi figli: "Erano tenuti come gioielli, erano perfetti", e di aver avuto un rapporto difficile con la madre adottiva, descritta come "aggressiva". La 27enne, dunque, sosteneva di aver fatto tutto il possibile per essere una "buona mamma", di "essere la mamma che non ho mai avuto", e che ormai deve andare "avanti solo per proteggere l'amore immenso che provo per i miei bimbi dalle accusa della Procura". Lo stesso amore che ha scritto sulle loro lapidi.

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