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Picchiata, ricoperta di sputi e violentata per 3 giorni in una piscina di Milano: le indagini della Polizia

Una donna ha denunciato un uomo conosciuto su un’app di incontri di averla sequestrata, picchiata e violentata per tre giorni. Per ora l’indagato ha avuto il divieto di avvicinarsi alla sua presunta vittima.
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Lo scorso agosto, una donna di 52 anni ha denunciato un uomo conosciuto tramite un'app di incontri di averla rinchiusa per un'intera notte all'interno di un impianto sportivo in provincia di Milano e averla violentata, picchiata, insultata e ricoperta di sputi. Non solo, secondo il racconto della vittima, lui avrebbe continuato ad abusare di lei anche nei giorni successivi, fino a quando non ha trovato il coraggio di recarsi al commissariato di Busto Arsizio, in provincia di Varese, e denunciarlo. Soltanto ora, dopo circa 3 mesi, la forze dell'ordine hanno trovato sufficienti prove per impedire all'uomo, indagato in stato di libertà, di avvicinarsi alla vittima. Anche perché negli ultimi giorni lui sarebbe stato nuovamente avvistato nei pressi della piscina.

Aggredita e violentata in piscina

I due, una donna di 52 anni e un uomo di 48 di Cernusco sul Naviglio, si sono conosciuti tramite un'app di incontri e, secondo quanto riferisce il quotidiano locale La Prealpina, il 22 agosto hanno iniziato a scambiarsi alcuni messaggi. Il giorno successivo si sono incontrati di persona, perché lui le ha proposto di fare un giro in moto. La sera, poi, si sarebbero intrattenuti nella piscina di Castano Primo, in provincia di Milano, dove lei lavora. Quando sono rimasti da soli l'uomo le avrebbe anche detto: "Non dovrebbero fidarsi a lasciarti qui da sola, ci sono persone che potrebbero approfittarne".

E, in realtà, a volerne approfittarne era proprio lui. Tanto è vero che, poco dopo, l'ha afferrata per i capelli, trascinata in una zona nascosta dell'impianto sportivo, picchiata brutalmente e costretta a ripetuti rapporti sessuali, mentre lui continuava a consumare cocaina. La donna, sfinita dalle continue violenze, si è poi addormentata, ma quando si è risvegliata è di nuovo piombata in quell'incubo: lui ha infatti continuato a tenerla sequestrata fino al 25 agosto.

La denuncia della donna

Dopo due giorni, la 52enne ha trovato la forza, anche grazie al supporto di un'amica, di andare in ospedale e farsi visitare. Poi ha raccontato tutto gli agenti del commissariato di Polizia di Busto Arsizio. L'uomo è quindi indagato a piede libero e, fino a qualche giorno fa, non era stata presa nei suoi confronti nessuna misura cautelare.

Ma ora la svolta: il presunto violentatore sarebbe stato visto nuovamente nei pressi dell'impianto sportivo dove lavora la donna e quindi la sostituta procuratrice di Martina Melita ha chiesto al giudice per le indagini preliminari Stefano Colombo il divieto di avvinassi alla donna che l'ha denunciato.

Visti gli elementi finora raccolti dagli investigatori, il Gip ha accordato la misura cautelare, in attesa di capire i successivi sviluppi e valutare ulteriori determinazioni nei confronti dell'indagato.

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