Picchiata da un gruppo di 14enni per un telefono: “Calci e pugni quando ero a terra, nessuno mi ha difeso”
"Mi hanno buttato per terra davanti ad altre persone e mi hanno riempita di botte, volevano spaccare il telefono. Intanto nessuno faceva niente". È il racconto della ragazzina di 14 anni che nel fine settimana, intorno alle 18, è stata aggredita da una banda di coetanee al Luna Park di Cantù. Una storia che ha scosso l'intera città e le istituzioni comunali. "Un episodio drammatico", commenta il vicesindaco Giuseppe Molteni. "Ancora più spiacevole l’indifferenza di chi, presente, aggrava l’atto non facendo nulla".
La giovanissima, colpita al torso e al volto da calci e pugni, non è più andata a scuola nei giorni successivi. "Si è presa schiaffi, pugni, calci, spintoni. Parolacce irripetibili, certo non da ragazzine. Cose di questo genere non possono più accadere", parla la nonna a La Provincia di Como. "Quando mia nipote è arrivata in casa, era gonfia in viso. Mi aveva chiesto lei il permesso per andare alle giostre. Le ho detto: va bene, vai, ma per le 18 devi essere a casa. Alle 18.30 mi sono allarmata. Mi ha contattato. Mi ha raccontato subito quanto accaduto".
"Se ci sarà o meno una denuncia lo deciderà poi sua mamma, la famiglia. Certo è che si tratta di una situazione terribile per una ragazzina", prosegue il racconto della nonna. "Lei che gridava, la gente di passaggio e nessuno che fa niente. Io, da persona adulta, se mi trovassi in una situazione simile, non potrei starmene a guardare".
Nessuno dei presenti, infatti, è intervenuto per proteggere la vittima o ha chiamato il 112. "Spiace che accadano queste cose a ragazze giovanissime, ma soprattutto colpisce l’indifferenza di chi c’era e non è intervenuto", è stato il commento dell'assessore alla Sicurezza Maurizio Cattaneo, sempre al quotidiano lariano. "Chi assiste a queste scene, da cittadino, ha il dovere di alzare il telefono e chiamare subito il 112. Oltre a quel che deve fare chi gestisce l’area".