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Picchia un medico e grida: “Sei un moscerino sulla mia Porsche”. Condannato a 13 mesi di carcere

Un 54enne è stato condannato per aver picchiato un medico del pronto soccorso dell’Istituto clinico Città Studi di Milano nel 2017. L’uomo aveva anche insultato un altro dottore dicendogli “Sei come un moscerino sul parabrezza della mia Porsche”.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
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Un 54enne è stato condannato in via definitiva a 13 mesi di reclusione, al pagamento di 18mila euro di risarcimento e di altri 11mila per le spese legali. L'uomo, un consulente finanziario all'epoca dei fatti residente in Svizzera, è stato ritenuto responsabile di lesioni volontarie e interruzione di pubblico servizio. Nel 2017, infatti, aveva preso a pugni un medico del pronto soccorso dell'Istituto clinico Città Studi di Milano e aveva insultato un suo superiore, bloccando per all'incirca mezz'ora il servizio d'emergenza.

L'aggressione al pronto soccorso di Città Studi

Stando a quanto ricostruito nel corso del processo, i fatti contestati risalgono al 15 settembre del 2017. L'uomo, al tempo 46enne, era rientrato a Milano dalla Svizzera perché gli avevano detto che sua madre era stata trasportata al pronto soccorso in seguito a una grave crisi respiratoria. Diverse testimonianze hanno spiegato come l'uomo, con fare aggressivo, avrebbe chiesto quali farmaci avesse somministrato alla madre, incalzando il medico chiedendogli delle condizioni della paziente.

"Stia attento a ciò che fa", aveva detto il 46enne al dottore, "la faccio trasferire a Lampedusa", dopodiché, avrebbe provato a colpirlo con una serie di pugni. Dopo averli schivati, il medico si era rifugiato dietro una scrivania. A quel punto, l'uomo ha rovesciato il tavolo e, dopo avergli strappato il camice, lo ha colpito con un pugno al volto provocandogli un piccolo trauma cranico e un ematoma sotto l'occhio, prognosi 10 giorni. All'arrivo del superiore del medico aggredito, il 46enne gli ha gridato: "Tu sei come un moscerino sul parabrezza della mia Porsche".

Il processo e la condanna

Come riportato dal Corriere della Sera, durante il processo nei suoi confronti, il consulente finanziario avrebbe provato a minimizzare quanto accaduto quel giorno parlando di "scontro fisico" dopo che aveva "perso la pazienza" e, attraverso il suo difensore, ha chiesto l'attenuante della provocazione. Tuttavia, la Quarta sezione del Tribunale di Milano, la Seconda Corte d'Appello e la Quinta sezione di Cassazione hanno respinto le richieste del 54enne parlando di "ragioni assolutamente evanescenti" alla base della violenza ai danni del medico.

Secondo i giudici della Suprema Corte, quella messa in atto dell'imputato è stata una intemperanza "che non si ritiene possa essere minimamente emendata o anche solo resa meno rimproverabile dallo stato di apprensione per la parente malata". "La sofferenza e l’ansia", scrive la Cassazione, "impongono rispetto per le altrui e comuni pene. E ancor maggior rispetto per l’operato di chi si prodiga in condizioni notoriamente ostiche in reparti sanitari di massima delicatezza e urgenza".

Il 54enne è stato, quindi, ritenuto responsabile di lesioni volontarie e interruzione di pubblico servizio. La condanna è di 13 mesi di reclusione, al pagamento di 10mila euro di risarcimento al medico e 8mila all'ospedale e di altri 11mila euro di spese legali.

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