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Picchia le figlie e combina il loro matrimonio in Pakistan: ragazze riescono a scappare dal padre violento

Un 59enne avrebbe picchiato più volte le figlie in casa nel Bresciano e avrebbe combinato il loro matrimonio in Pakistan. Le ragazze, di 19 e 18 anni, sono riuscite a fuggire e ora si trovano in una comunità protetta.
A cura di Enrico Spaccini
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Due sorelle di nazionalità pakistana di 19 e 18 anni da qualche settimana sono ospiti di una struttura protetta nella provincia di Como. Le ragazze, infatti, a fine maggio sono riuscite a fuggire dopo l'ennesima violenta aggressione da parte del fratello maggiore e del padre. Quest'ultimo, inoltre, a inizio anno aveva combinato per entrambe il matrimonio con due cugini, anche loro pakistani, e dopo la loro fuga le avrebbe minacciate di morte.

La morte della madre e il matrimonio combinato

La storia delle due sorelle è stata riportata dal quotidiano La Provincia di Como. Le ragazze vanno a scuola a Brescia e fino a poche settimane fa vivevano insieme al padre e ai due fratelli. Il primo ha 59 anni e lavora come operaio in una fonderia. I due ragazzi, invece, hanno uno 14 anni e l'altro, che sarebbe in cura per problemi psichiatrici, 26 anni.

A inizio anno, la madre delle ragazze è deceduta per malattia e tutta la famiglia è tornata in Pakistan per celebrare il funerale. Nei circa 15 giorni di permanenza nel loro Paese d'origine, il padre avrebbe combinato il matrimonio delle loro figlie con due cugini, di 40 e 14 anni. Le ragazze, però, erano riuscite a convincerlo che dovevano tornare in Italia per completare la scuola. Una volta terminati gli studi, gli avrebbero promesso, sarebbero tornate in Pakistan per sposarsi come lui voleva.

L'aggressione per il wifi difettoso e la fuga

A fine maggio si sarebbe verificato l'ennesimo episodio di maltrattamento in casa nei confronti delle due ragazze. Come hanno spiegato nella loro denuncia, un giorno la rete wifi che garantiva alla famiglia l'accesso a internet avrebbe smesso di funzionare. Per motivi non meglio specificati, il padre e il fratello maggiore si sarebbero scagliati contro di loro colpendole più volte con calci e pugni, anche alla testa.

In loro aiuto sarebbe intervenuto il fratellino di 14 anni, che gli avrebbe fatto guadagnare abbastanza tempo per fuggire di casa. I due uomini le hanno inseguite in strada, poi bloccati da due passanti intervenuti in difesa delle ragazze. Dopodiché, ci hanno pensato i carabinieri e i servizi sociali ad affidarle a una comunità protetta comasca dalla quale, però, prima o poi dovranno uscire.

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