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Picchia e maltratta le figlie, indagato un consigliere comunale a Brescia: scatta il braccialetto elettronico

Balwinder Singh, consigliere comunale di centrodestra a Brescia, è indagato per maltrattamenti in famiglia nei confronti delle figlie. Per lui e la moglie il gip ha disposto il braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento alle figlie.
A cura di Giulia Ghirardi
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Fonte: Facebook
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Balwinder Singh, consigliere comunale di centrodestra nella città di Brescia, è indagato per maltrattamenti in famiglia nei confronti delle due figlie. Per lui e la moglie il gip, su richiesta della Procura, ha disposto il braccialetto elettronico e quindi il divieto di avvicinamento alle figlie – già maggiorenni – che ora si trovano in comunità.

Balwinder Singh ha 49 anni, di origini indiane, vive a Brescia ormai da 24 anni ed è stato eletto alle ultime elezioni nella lista "Fabio Rolfi Sindaco". Oggi l'uomo, insieme alla moglie, è indagato per presunti maltrattamenti in famiglia ai danni delle due figlie. Stando alle informazioni disponibili sino a questo momento, il consigliere avrebbe impedito alle ragazze di vivere alla "maniera occidentale" e per questo le avrebbe picchiate impedendo loro di conoscere coetanei di nazionalità italiana. A far partire le indagini è stata la segnalazione fatta dalla scuola frequentata dalla più piccola delle due figlie che a un'insegnate aveva confidato le presunte violenze subite dai genitori.

Nella giornata di ieri, venerdì 28 marzo, Singh avrebbe regolarmente partecipato al consiglio comunale cittadino senza, però, riferire a nessuno dei colleghi di essere al centro di un’indagine giudiziaria. Una volta, però, che l'informazione si è diffusa è stato organizzato un incontro tra Singh, che negherebbe le accuse a suo carico, e i vertici della lista civica con cui è stato eletto in Loggia. La riunione è prevista per la giornata di oggi, sabato 29 marzo.

"Un comportamento inaccettabile che, se confermato, deve essere stigmatizzato e punito in modo esemplare", ha dichiarato la sindaca di Brescia Laura Castelletti. "Come amministrazione abbiamo ben chiaro che le responsabilità penali in ogni caso sono personali e sappiamo anche che chiunque viva nella nostra città ha il dovere di rispettare la legge e le regole di tutela e impegno di crescita dei propri figli e figlie. Non esiste solo l'obbligo di mantenerli, ma anche quello di istruirli, educarli e assisterli moralmente, in base alle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni. Tanto più se si esercita un ruolo di rappresentante civico. Se questo non è stato fatto, il consigliere dovrà risponderne davanti alla legge".

"Mi chiedo anche, però, se l'opposizione fosse a conoscenza della vicenda e da quanto tempo", ha concluso la sindaca di Brescia. "Se vogliamo che queste cose non accadano più è necessaria una presa di coscienza collettiva, sostenuta da un'onestà intellettuale e di intenti che non può rispondere a meri fini politici o propagandistici. Sono inoltre molto preoccupata per le due giovani ragazze coinvolte, ora che la vicenda è pubblica per loro il trauma riemergerà in modo esponenziale. Il loro benessere deve essere prioritario per ciascuno di noi".

Il legale del consigliere indagato: "Lui e i familiari negano le accuse"

"I miei clienti, sia i genitori delle ragazze accusati di maltrattamenti in famiglia che il fratello delle giovani in carcere con l'accusa di violenza sessuale, negano gli addebiti e sono convinti che la vicenda potrà chiarirsi in tempi molto stretti", ha dichiarato l'avvocato Federico Scalvi, legale che difende il consigliere comunale di Brescia Balwinder Singh, la moglie e il figlio, denunciati dalle figlie.

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