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Peste suina africana, in Lombardia 16 focolai. Coldiretti: “Situazione allarmante, subito indennizzi”

La Lombardia ad oggi conta 16 focolai attivi di peste suina africana tra il Pavese e il Lodigiano. I due mesi sono stati abbattuti 41mila maiali. Per l’opposizione, la Regione sarebbe “in estremo ritardo”.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
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Sono arrivati a 16 i focolai di peste suina attualmente presenti in Lombardia: 13 nell'area della provincia di Pavia e tre in quella di Lodi. Per Coldiretti, la principale Organizzazione degli imprenditori agricoli, si tratta di evidenti segnali "di come la situazione abbia raggiunto livelli emergenziali e si stia allargando in maniera rapida e pericolosa". È passato un anno, ormai, da quando è stato accertato il primo caso di Psa (peste suina africana) e secondo i consiglieri del Pd di palazzo Pirelli, Matteo Piloni e Marco Carra, la Regione "è in estremo ritardo: se fosse intervenuta subito non saremmo in questa situazione".

Il primo caso accertato di Psa risale al 26 agosto del 2023, quando le 170 aziende presenti nella provincia di Pavia accoglievano 230mila maiali e avevano un valore economico pari a 218 milioni e 200mila euro. Stando alle stime fatte da Coldiretti, ora il il numero di suini allevati è diminuito del 53 per cento e il valore economico della filiera si è quasi dimezzato. In un anno, sono stati abbattuti in tutto 86mila maiali a causa del virus. Quasi la metà di questi, ovvero 41mila, sono stati abbattuti tra luglio e agosto di quest'anno in nove allevamenti.

Piloni e Carra, consiglieri regionali del Pd, puntano il dito contro Guido Bertolaso, assessore alla Sanità, e Alessandro Beduschi, assessore all'Agricoltura. Secondo i dem, i due starebbero provando a scaricare la responsabilità della nuova fiammata di contagi iniziata a luglio sugli allevatore, accusati di aver sottovalutato le normative regionali: "Il che è assurdo", affermano Piloni e Carra, "visto che sono i primi a voler arginare il virus che rischia altrimenti di portare al fallimento le loro aziende".

Coldiretti, oltre a quantificare il danno che la Psa sta causando alla filiera suinicola italiana, sostiene che il primo passo che dovrebbe fare la Regione Lombardia è "erogare indennizzi alle aziende danneggiate dalla Psa che oggi sono in grande difficoltà". Dopodiché, l'associazione di categoria indica i quattro interventi che ritiene siano i più urgenti e necessari in questo momento: "Risarcimento alle scrofaie anche su fermo aziendale, risarcimento agli allevatori da ingrasso per mancato reddito, monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori per evitare le speculazioni e stop a mutui e contributi per le aziende colpite".

La situazione è preoccupante e per Coldiretti "ora è fondamentale che il nuovo Commissario straordinario metta in campo ogni misura, anche drastica, per evitare che la Psa si diffonda nelle province limitrofe che rappresentano la metà del patrimonio suinicolo nazionale".

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