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Pestano con tubi di ferro 2 ragazzi e sbeffeggiano la polizia sui social: arrestata baby gang

Otto ragazzi membri di una baby gang sono stati arrestati per aver aggredito due coetanei. Li hanno pestati con tubi di ferro e presi a calci. Sui social irridevano la polizia che stava indagando su di loro.
A cura di Enrico Spaccini
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Avevano aggredito due ragazzi di origine indiana con tubi di ferro e manganelli. Una volta a terra, hanno continuato il pestaggio a calci e pugni. Non solo, quando gli agenti di polizia andavano a fare dei sopralluoghi alla stazione di Cremona, li sbeffeggiavano sui social: "Missione fallita, ma oggi non ci siamo". Otto ragazzi membri di una baby gang sono stati arrestati dalla squadra mobile. Di questi, cinque sono minorenni d'età compresa tra i 16 e i 17 anni.

In tutto, quindi, sono otto le misure cautelari emesse, di cui sei in carcere (i cinque minorenni sono stati già trasferiti all'istituto penale minorile "Cesare Beccaria" di Milano) e due ai domiciliari. Altri tre maggiorenni sono ancora indagati a piede libero. L'accusa è di rapina aggravata di uno smartphone e lesioni aggravate in concorso.

L'aggressione nel piazzale dei pullman

Quello che è accaduto lo scorso 13 ottobre al piazzale delle Tranvie di Cremona, quello dove fanno sosta i pullman, ha tutti i contorni di una spedizione punitiva. Forse il gruppo di ragazzi aveva avuto dei diverbi in precedenza con i due coetanei indiani, per questo li avrebbero aggrediti.

Nell'ordinanza, la gip Giulia Masci ha scritto che sussistono "certamente" le esigenze cautelari per la gravità dell'accaduto e per le "modalità di azione, indicative dell'assenza di freni inibitori e del disprezzo per la vita umana". In particolare, il gruppo ha usato tubi di ferro e manganelli per pestare i due. Ma non solo, una volta stesi a terra li hanno riempiti di calci e pugni.

Una delle due vittime aveva ancora il segno della suola di una scarpa impresso nel volto quando è stato ricoverato, 30 i giorni di prognosi. Uno è stato anche sottoposto a un intervento alla testa. Il tutto è stato ripreso dalle immagini del sistema di videosorveglianza, che hanno provato anche come la banda sostava spesso in quel parcheggio in attesa di giovani studenti che uscivano dalle scuole.

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