Perseguita sorella e nipote per l’eredità: lettere minatorie e porta di casa imbrattata con escrementi
Un uomo è stato condannato a dieci mesi perché ritenuto responsabile di stalking nei confronti della sorella e del figlio: la sentenza è stata emessa dal tribunale di Como. Sulla base di quanto riportato dal giornale La Provincia di Como, all'origine ci sarebbero alcuni motivi legati a un lascito testamentario. Tra gli episodi più gravi, c'è l'aggressione fisica in piazza Duomo ai danni del nipote (lo avrebbe preso a schiaffi) che stava prendendo un aperitivo con un amico e l'aver imbrattato la porta di casa dei due con escrementi. I fatti risalgono al 2019.
L'uomo avrebbe causato uno stato di ansia nella sorella e nel figlio
Il 68enne avrebbe cercato di difendersi sostenendo che non c'era alcuna prova del fatto che i suoi comportamenti possano aver generato uno stato di ansia nella sorella. Ha poi sostenuto che gli episodi sarebbero stati enfatizzati dalla donna. Tesi che però non ha per nulla convinto il giudice. Sulla base di quanto ricostruito dalla Procura, l'uomo avrebbe perseguito i due, per un'eredità, fino a cagionare "un gravo stato di ansia" tanto da costringerli a cambiare "le proprie abitudini di vita".
Le lettere con minacce e insulti
Oltre ai due episodi citati precedentemente, ci sarebbero anche alcune lettere – piene di minacce e insulti – rivolte proprio ai due. Il 68enne li avrebbe anche accusati di una serie di furti di gioielli ai danni della loro madre. La Procura aveva chiesto una pena di quattordici mesi, il giudice ha invece stabilito per dieci mesi. È stato inoltre riconosciuto un provvisionale da cinquemila euro. In sede civile, poi, sarà deciso il risarcimento.